Ritornò a casa con Gustav annesso:
parlarono animatamente del sequestro in vista per tutto il tragitto. Era sempre
in apprensione all'idea di far vedere la propria stanza per la prima volta:
aveva una quantità inaudita e superflua di vestiti e lingerie provocante, se ne
sarebbe vergognata. Tirato sù il letto velocemente mentre lui aspirava roba in cucina, si mise a preparare un risotto al
curry, di quelli che le piaceva preparare, convinta che il girare il mestolo
potesse irrobustire quel braccio esile da Biafra che le era toccato in sorte.
"Ci vorrà del tempo, però..". "Non ti preoccupare, tanto non è
tardi" rispose Gustav "Piuttosto, posso usare nel frattempo il tuo pc?".
"Prego, è un po' malconcio ma funziona, più o meno". E tlan, tlan,
tlan, il mestolo che gira. Aggiungere acqua, si rapprende il riso, altra acqua.
E tlan tlan tlan, lavoro di bicipite -certo! "Questo sequestro ci è stato
affidato direttamente da Mesiota, dobbiamo agire bene, è roba grossa"
recitò lui. E tlan tlan tlan, chicchi che girano, vorticano, duri. "Devi
essere orgogliosa di avere il coordinamento dell'operazione" aggiunse.
"Già, sono un po' preoccupata. Grande responsabilità, e..".
"Devi solo prepararti bene, il grosso del lavoro sarà dell'intera cellula,
saremo tutti insieme". "Tutti insieme, sì". Muoveva il mestolo
di legno, e un sentore come di crudo e maligno le salì all'improvviso nel
petto. Come un soffocare, chissà, forse il tempo, la pioggia.."Sarà una
cosa grande, ne sono certo" Tlan tlan tlan: il riso che gira, si morde la
coda. "Vedo un po' su Internet cosa c'è in giro stasera: così magari ci
buttiamo in un centro sociale e distribuiamo il Credo in giro. Vediamo...".
Fissava il riso e quel sentore cresceva, forse il tempo, la pressione, la
stanchezza, agitazione, la colpa. "Forse non me la sento stasera..".
Buttarsi in un centro sociale era ipoteca certa di sfascio quindicenne: sarebbe
finita a bocce a pochi soldi di vino cattivo, e non se la sentiva, non quella
sera, si sentiva svenire. Tlan tlan tlan: mestolo veloce. Lui sembrò non aver
sentito: "Vediamo..Qui forse c'è una serata interessante, bisogna vedere
se è gratis o ci fanno pagare, sti dannati". Fissava il riso giallo di
curry, un nodo alla gola, la colpa, Dio mio, ma no è il tempo, la meteoropatia,
io lo so, è storia antica. "Vediamo un po'...la cronaca locale di solito
riporta i concerti del giorno..vediamo..toh: guarda qui!". Le rivolse
raggiante lo schermo del pc, un portatile, claro, vecchio e rimediato. Sulla
pagina web la notizia d'ultim'ora, a caratteri non piccoli, e in grassetto
chiaro e nero: "Bruciati vivi due ragazzi". "Trovati morti un
ragazzo e una ragazza in uno studio fotografico del centro. L'incendio è
doloso": questo il sottotitolo. Nel frattempo -intrattanta, s'intend,
che el ris coseva- aveva iniziato a piovere, e tutt'a un tratto -"è
pronto!"- si sentì soddisfatta.
(Emilio Smunti 2011)
Nessun commento:
Posta un commento