Si era ritrovata -mezz'ora dopo, senza
neppure potersi lavare i capelli, Dio mio- in una sala prove per gruppi
musicali: insonorizzata. Il solito ingresso contratto a muso basso, lo stomaco
in subbuglio, i due occhi dilatati: il Dio Disagio le aveva da sempre reso
duro, ma anche ovattato, irreale, al cloro, ogni varcare soglia di luogo
pubblico poco noto. Così alle poste, nelle aule d'ateneo, nei vagoni della
Metro, nei negozi di vestiario; ma Gustav le si era avvicinato subito,
strappandola al suo Nume. "Bene, sei venuta! Non abbiamo ancora iniziato,
ma vedrai..siediti". Alcune sedie di fortuna erano state sistemate a
semicerchio, non più di dieci. "Le cellule d'azione sono piccole, pochi
membri: compatte e veloci. Rapidità di gesto e coesione, capisci?" :
glielo aveva detto Gustav la sera prima, a sprazzi le tornava in mente quel
dialogo lontano-sembrava lontano. Aveva preso posto come gli zigomi puntuti le
avevano indicato.
A vederlo dall'esterno le era parso
uno di quei patetici circoli di recupero in stile yankee: gente variegata che
ama riunirsi in circolo, appunto, di ogni età e colore, purché dotata di
problemi con l'alcool o di una malattia insanabile. Le sedie erano disposte a
cerchio, in effetti, e la composizione era estremamente variegata. Aveva notato
due donne sui forse 60, una ragazza giovane e alta, due minorenni d'età
ginnasiale, un signore distinto con giacca elegante. Aveva cominciato, come
sempre, a sentirsi estranea, straniera, fuori posto; ad agitarsi sulla sedia.
Non era Gustav il Coordinatore del
Manipolo, come aveva supposto. Lui era incaricato di "diffondere il
Dato" -ah già, vero- e in quel momento discuteva in un angolo con il
-lui/lei sì- Coordinatore del Manipolo. Una trans di età indefinita: forse
l'ultima categoria di persona -ma poi perché, Dio mio?- che si sarebbe
aspettata di trovare lì dentro.
Aveva iniziato ad ascoltare con il
solito scetticismo di rito, con il solito vecchio restar sull'attenti. Riusciva
a carpire tensione produttiva nell'aria, entusiasmo: e lei non sopportava alcun
tipo di entusiasmi, non ne ammetteva. "Come si fa a essere ancora
entusiasti dopo la caduta del muro?". Stavano mettendo a punto gli ultimi
dettagli organizzativi per un Intervento, previsto per il giorno seguente: un
enorme solarium di lusso sarebbe andato alle fiamme, in pieno giorno, alle
10.30. "Di certo non è giusto. Non si può. Il proprietario si troverà sul
lastrico e..non è sua la colpa se..". Aveva realizzato che non le
interessava granché dei conti del proprietario. "Si tratta di un'azione
violenta, non giustificata". I cortei pacifisti del curriculum le si
rivoltavano nello stomaco. Si trattava di introdursi come clienti, cospargere
l'alcool, avvertire il resto della cellula: il più velocemente possibile,
l'alcool etilico evapora in fretta. Due membri in attesa nei paraggi avrebbero
fatto irruzione e completato il lavoro, fiammiferi alle mani. Roba da
criminali, da folli invasati; per ottenere cosa poi? Nulla, se non un probabile
arresto. Non solo si trattava di azioni pericolose e illegali, non solo di
gesti immorali e intollerabili, ma anche di sforzi integralmente inutili. La
cultura sarebbe cambiata facendosi Neroni, incalliti incendiari? No. Poteva
restarci secco qualcuno, giovani lavoratrici al primo impiego dopo anni di
scuola da estetiste, con tanto di chimica farmaceutica e biologia nel sillabo
didattico. Giovani o non giovani innocenti potevano lasciarci le penne, senza
troppe cerimonie. Lei non avrebbe mai fatto nulla del genere, mai.
Ed ecco che a fine seduta si era
tatuata anche lei la piccola, invisibile, "M" sul braccio. Sulla
parte interna, meno ostentata, del braccio. Piccolissima, ma di riconoscimento
tra membri. Era diventata parte del Manipolo, quella sera; e sentiva il
serpente avvinghiarla, sulla pelle.
(Emilio Smunti2011)
-CONTINUA-
Beneee!!!Quelle atmosfere di costante insicurezza e frustrazione coi loro personaggi avvolti nel piacere dell'angoscia sono una buona rappresentazione del segno dei tempi....
RispondiEliminaGrazie da Emilio, e da me naturalmente! nell'intervista che gli ho fatto e che pubblicherò tra poco, Emilio ha affrontato anche questo aspetto. E'sicuramente una nuova voce che merita di essere letta.
RispondiEliminagogo