giovedì 21 marzo 2019

SOGNI AUSTRALIANI (4) da "326 poesie per una storia d'amore" di Bruni-Nicchiarelli

(4)
Quando riprende il seminario, Gordon è un po’ più sereno e partecipe.
          Intanto il nuovo relatore si sta interrogando su cosa sia oggi la poesia in Australia, un tempo consumata soltanto dai suoi stessi produttori e ancora oggi letta e comprata da una minoranza.  Ci si identifica ancora con il poeta? E perché, invece, un prodotto come il romanzo in versi può diventare un caso editoriale? C’è ancora bisogno di epica ai nostri giorni? Anche se il Sé e la Natura rimangono ancora le due tematiche principali della poesia australiana, si parla ultimamente di  nuovo lirismo, di una poesia più popolare all’estero che in patria, una poesia straniata, caratterizzata dalla presenza del Doppio, di déjà vu, di fatalismo, strane coincidenze e morte.
        Ecco di Les Murray[1]  una poesia su un’ossessione amorosa che sembra un pezzo di cronaca nera raccontata come un pettegolezzo tra conoscenti:

Morte per esposizione [2]

Quell’inverno. Ci mancava la sua faccia dura
al lavoro. Diversi giorni, prima che la trovassero, sotto
la veranda di lui. Anche gli studenti più crudeli
ne avevano soggezione. Conversazione zero.
Non aveva senso che lei avesse la chiave di lui.
Non aveva senso niente di quel che lei avrebbe potuto

fare. La depressione sfinisce la mente.
Telefona, nessuno risponde, allora guida
fin su, alla casa di lui in montagna,
per una strada secondaria, ghiaccio tutto il giorno.
Bussi. Poi cosa? Non puoi tenere sotto controllo
cosa poi. Lui, finalmente tornato, trova la sua auto.
Lei è strisciata dentro, sotto, tra la legna da ardere.
Quasi sempre il mondo non è tondo.

           Ma fu lo stile non convenzionale di Dorothy Porter[3] che ha decisamente contribuito a rendere meno di nicchia la poesia, grazie ai suoi romanzi in versi, dove la lirica e il racconto si fondono insieme per narrare  storie noir,  racconti di fantascienza o di ambientazione storica. Il romanzo in versi non era una novità, neanche in Australia, e molti altri poeti australiani contemporanei, tra cui Les Murray [4],  ne  hanno scritti. Il fatto nuovo è che, in questi anni, sono diventati  molto popolari e i più venduti.
         Del 1994 è il racconto poliziesco in versi, provocatore e fortunato, della Porter, intitolato  “La Maschera di Scimmia”[5], dove una sequenza di poesie delinea  la trama d’azione, “con un ritmo teso e veloce come quello di un testo rap[6]. Attraverso la voce narrante, quella della giovane investigatrice lesbica  Jill Fitzpatrick, il poema racconta il male e dimostra l’incapacità della poesia a redimerlo.  “La poesia è una droga, intossica i lettori”, ha detto la Porter in un’intervista. La letteratura, dunque, proprio nel suo essere ambigua, non vera, è pericolosa. Le parole, infatti,  non sono neutre, possono essere erotiche o crudeli oppure qualsiasi altra cosa, ma è la poesia che rende accettabili Macbeth e Medea, macchiati dei più orrendi crimini.  Forse è questo il senso del successo di questo noir in versi.

Quello che è  [7]

Guidando verso casa
Alba e luna piena

Su, verso
le Mountains

il cuore mi sguazza
nel petto

la luna bussa
al lunotto

amala e basta
dice la luna

smettila di contare il resto
nessuno vuole fregarti

amala e basta
amala

per quello che è.

          Jill, la protagonista, incaricata di indagare sulla scomparsa di una studentessa, poi trovata morta, entra in contatto, durante la sua indagine, con l’ambiente degli intellettuali della sua città e con una professoressa di letteratura, vera femme fatale, di cui si innamorerà. La ricerca della detective si intreccia con le varie fasi della sua infatuazione e ossessione sessuale.  Le ripetizioni e le strutture a catena dei brevi versi liberi delle poesie creano una claustrofobica atmosfera da thriller, ma ogni poesia è una cosa a sé:

Acqua e agenti chimici [8]

È un muro
O un vallo
O una ferita aperta
A crescere tra due amanti?

Ho letto troppa poesia
Forse è più semplice

Prendete due fiale di carne
Piena d’acqua e sostanze chimiche

Sfregatele forte
L’una contro l’altra

E  state a guardare le loro catene
Di strane molecole
Mutare e gemere.

            Alla fine del seminario, Gordon è troppo stanco per passare da Mark e Maddie, i suoi amici affettuosi e protettivi; preferisce una cena solitaria e spartana a casa. Un po’ di musica, le pantofole ai piedi, e il messaggio di Zoé, che è proprio quello che aveva desiderato: -Ti amo, Gordon! Vieni presto, Z.
          E allora la chiama per lasciarla parlare un po’ e farsi cullare così dalla sua voce. ‘Uff! Ma quanti giorni ancora, prima di venerdì?’
            
                                                                *******


[1] Les Murray, pseudonimo di Leslie Allan Murray, nasce  nel 1938  a Nabiac ,nella costa nord del New South Wales, Australia. Studia e vive a lungo a Sidney. Attualmente vive in una fattoria della regione.
[2] Les Murray,” Morte per esposizione”.  Pubblicata originariamente in ClanDestino, N°4,2006; Trad. Mariadonata Villa su www.lesmurray.org 
[3] Dorothy Featherstone Porter nasce nel 1954 a Sidney, New South Wales, Australia. Scrittrice poliedrica, ha scritto anche racconti, testi per canzoni e libretti d’opera. Muore a Melbourne, Victoria, Australia nel 2008.
[4] Cfr. il suo “Freddy Nettuno”, Giano, 2004.
[5] Fu un best seller  e pluripremiato, oltre ad avere un forte consenso dalla critica e vari adattamenti, tra cui un film diretto da Samantha Lang nel 2001. 
[6] Cfr. Carlo Lucarelli, risvolto di copertina, in Dorothy Porter, “La Maschera di Scimmia”, ed. Fandango, 1999.
[7] Dorothy Porter, “Quello che è”,  da La Maschera di Scimmia, op.cit.; trad. Sergio Claudio Perroni.
[8] Dorothy Porter, “Acqua e agenti chimici”,  ibidem.



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