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mercoledì 18 aprile 2018

venerdì 9 settembre 2016

GIORNATE DELLA CULTURA EBRAICA a Roma, 17-18 settembre 2016


La Comunità Ebraica di Roma  festeggia la cultura ebraica in sinergia con la Federazione Unitaria Italiana Scrittori

Si svolgeranno presso il Palazzo della Cultura (Via del Portico d’Ottavia, 71) nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre le attività organizzate per le celebrazioni della giornata.
Il programma è ricco di eventi ed attività. La FUIS, in nome del melting pot culturale che da sempre promuove, è lieta di invitare gli Scrittori e gli Autori italiani che siano interessati a partecipare agli eventi pensati per le due giornate.

Su nostra indicazione, un Autore italiano parteciperà alle celebrazioni in rappresentanza degli Scrittori italiani. È Sabino Caronia, critico letterario e scrittore, che vanta la pubblicazione di diverse raccolte di saggi novecenteschi, romanzi e raccolte di poesie, oltre alla collaborazione con diverse riviste e giornali. L’Autore ha inoltre lavorato presso la cattedra di Letteratura dell’Università di Perugia e in quella di Letterature Comparate dell’Università di Tor Vergata.

La FUIS intende introdurre il tema del Giudaico romanesco nel contesto della storia della lingua italiana. Una delle aspirazioni della FUIS sarebbe inoltre quella di promuovere un testo di un autore israeliano tradotto in lingua italiana.
 

IL PROGRAMMA

Sabato 17 Settembre

PALAZZO DELLA CULTURA

Via del Portico d’Ottavia, 71

Ore 21.00
Il linguaggio scientifico e il linguaggio poetico nel Talmud e nella Cabbalá con Prof. Giulio Busi e Rav Riccardo Di Segni
Modera: Prof.ssa Clelia Piperno
Ore 22.00
LINGUA MADRE
La musica ebraica fra lingue e culture diverse
Concerto spettacolo di Eyal Lerner
Proiezione delle micrografie del Codice di Barcellona (1325) di recente restaurato dall’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma
In collaborazione con Instituto Cervantes, Ufficio Culturale Ambasciata di Israele – Roma e Delet

LIBRERIA KIRYAT SEFER
Via del Tempio, 2

Ore 21.00 – 23.00
Apertura della libreria ebraica

Domenica 18 settembre
MUSEO EBRAICO DI ROMA
Via Catalana/Largo XVI ottobre

Visite guidate gratuite in italiano e in inglese al Museo, al Tempio Maggiore e al Tempio Spagnolo

Apertura Museo: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.15)
Apertura Tempio Maggiore: 10.00 – 15.00 (ultima visita guidata ore 14.30 in italiano e in inglese)
Apertura Tempio Spagnolo: 15.00 – 18.00 (ultima visita guidata alle 17.30 in italiano e in inglese)

ASSOCIAZIONE CULTURALE LE CINQUE SCOLE

Ore 10.00 – 18.00
Visite guidate in italiano e in inglese nell’area dell’ex Ghetto e di Trastevere (info presso Museo Ebraico di Roma)


TEMPIO DEI GIOVANI PANZIERI-FATUCCI
Piazza S. Bartolomeo all’Isola, 24

Ore 10.00 – 13.30
Visite guidate al Tempio dei Giovani
A cura del Benè Berith

SINAGOGA DI OSTIA ANTICA

Ore 12.30
Visita guidata alla Sinagoga di Ostia Anticacon Giacomo Moscati
Appuntamento davanti al cancello adiacente agli scavi (Via Guido Calza)
Per partecipare è richiesta la prenotazione obbligatoria al 324 6267350 entro domenica 11 settembre, indicando se si intende usufruire del servizio di pulmino (a pagamento) con partenza dal Tempio Maggiore (Lungotevere Cenci) alle ore 11.15

LIBRERIA KIRYAT SEFER
Via del Tempio, 2

Ore 10.00 – 22.00
Apertura della libreria ebraica

PALAZZO DELLA CULTURA
Via del Portico d’Ottavia, 71
Ore 10.00
La vita sotterranea della parola ebraica con Hora Aboaf
Ore 11.00
Come si studia una pagina di Talmud con Benedetto Carucci Viterbi
Ore 10.00 – 12.00
HAVIU ET HAYOM
Babele in Rime
Diffusione e distribuzione di testi di “poesia ebraica” (ebraico, giudaico-romanesco, yiddish, aramaico e ladino)

GALLERIA ANNA MARRA CONTEMPORANEA
Via Sant’Angelo in Pescheria, 32

Ore 12.00
IL RILIEVO DELLE PAROLE inaugurazione mostra di Irma Alonzo ed Ariela Bhom
La mostra rimarrà aperta fino al 25 settembre 2016

MUSEO EBRAICO DI ROMA

Ore 12.30
Inaugurazione mostra LIBRO APERTO. OPERE DI PAOLA LEVI MONTALCINI in prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (dal 18 settembre al 31 ottobre)

GALLERIA SIMONE ALEANDRI
Piazza Costaguti, 12

Ore 13.00
Fuoco nero su fuoco bianco presentazione del libro di xilografie di Francesco Parisi
Dialogo tra l’autore e Georges de Canino

PALAZZO DELLA CULTURA
Via del Portico d’Ottavia, 71
Ore 17.30
LA FORMA DELLE PAROLE
Libri di letteratura israeliana rivisitati da artisti italiani, un progetto per IIFCA con David Palterer ideatore del progetto, Marco Tonelli e Alfredo Pirri
In collaborazione con la Fondazione Italia-Israele per la cultura e le arti, con la Comunità Ebraica di Mantova e con il Politecnico Milano 1863, Polo Territoriale di Mantova
Ore 17.30 – 19.00
HAVIU ET HAYOM
Babele in Rime
Diffusione e distribuzione di testi di “poesia ebraica” (ebraico, giudaico-romanesco, yiddish, aramaico e ladino)
Ore 19.00
IL GIUDAICO ROMANESCO: passato, presente e futuro di una antica “lingua”con Sabino Caronia, Simona Foà, Micaela Procaccia e Nicoletta Valente
Esposizione dei pannelli della mostra “È tutta ‘na commedia” a cura di Memoria srl
In collaborazione con ADEI WIZO, Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS) e Centro Romano di Studi sull’Ebraismo (CERSE)
Ore 20.30
Ce veniti a’ recita?
Spettacolo in giudaico romanesco con la Compagnia teatrale “Quasi stabile” di Alberto Pavoncello, la compagnia “Quelli del Giudaico – Romanesco” e Daniele Volterra. In collaborazione con ADEI WIZO

Per informazioni: Centro di Cultura ebraica 065897589 – centrocultura@romaebraica.it

mercoledì 7 settembre 2016

"RIPENSARE STENDHAL" a Roma, 16 giugno 2016 - di gogo


RIPENSARE STENDHAL,

o la bulimia dell'artista.



Ne scrivo con grande ritardo, ma quest' estate è stata strana. Sembrava non arrivare mai e poi, improvvisamente, pareva che fosse già passata, per ricominciare dopo un po' di giorni più accanita che mai. Succede allora, quand’è così, che la testa, il corpo si illanguidiscono e non riescono a star dietro a niente. Rischi di dimenticare ogni cosa il giorno dopo. Anche le cose belle.
L'incontro "Ripensare Stendhal", presso la meravigliosa biblioteca della Fondazione Primoli, in via Zanardelli e con affaccio sul Tevere, è stata una di quelle. L'occasione era la presentazione, di Journaux et Papiers di Stendhal, a cura di Marie-Rose Corredor, Cécile Meynard e Hélène de Jacquelot, e Idées Italiennes sur quelques tableaux cèlébres, di Abraham Constantin/Stendhal, a cura di Sandra Teroni e Hèléne de Jacquelot. Vale a dire, soltanto una parte  dei documenti stendhaliani posseduti dalla Bibliothèque Municipale di Grenoble (BMG), e una delle tappe della paziente ricerca iniziata negli anni novanta all'interno di un progetto di trascrizione  di tutti i manoscritti stendhaliani, in collaborazione con l’Università di Grenoble. Grazie a quel progetto e al programma di digitalizzazione dei documenti, conclusosi nel 2009, si è  poi creata una piattaforma per la consultazione pubblica dei materiali, tuttora in via di ampliamento (www.manuscrits-de-stendhal.org).
 La mole dei manoscritti di Stendhal è enorme e preziosa anche per la varietà dei testi che vanno, come ha raccontato Francesco Spandri, relatore all’incontro,  “dalle grandi opere postume ai meno prestigiosi ma pur sempre rilevantissimi agglomerati di scritture eterogenee”. Quest’ ampiezza di materiali a disposizione, questi  “inusitati documenti in parte diaristici e in parte sfuggenti e poco classificabili”, “che gettano […] un’inedita luce sulla genesi di un’opera e di una soggettività letteraria”, permetterà di elaborare una riflessione consapevole in vista di una futura edizione critica a stampa di Stendhal. E i Journaux et Papiers  sono un unicum, secondo Genette, proprio nell’essere così eterogenei.
Stendhal, scrittore bulimico per de Jacquelot, scriveva appunti, idee, progetti su tutto, su qualsiasi spazio bianco a disposizione, così che i Diari, i Pensieri o i tanti documenti dai mille titoli, fondamentalmente sono simili nella loro diversità. Merita sicuramente una visita il sito www.manuscrits-de-stendhal.org e viaggiare tra le sue tante pagine sarà un’esperienza davvero nuova.
 Dopo il 2021 saranno pubblicati altri tre volumi. Materiale dunque quasi infinito, anche se alcuni appunti sono andati perduti.[1] L’enorme mole di abbozzi, inventari, frammenti e annotazioni che compongono i manoscritti non offre la felice spontaneità dei suoi romanzi, ovvero “l’informe non diviene arte” - secondo Francesco Spandri che  nota la non facile leggibilità dei testi dei Journaux et Papiers, sebbene le curatrici abbiano offerto una Presentazione articolata, una Nota sul testo, presentazioni a ciascuna delle tre parti,  oltre a numerose note esplicative e informative, e, infine, gli indici. Viene sottolineato, inoltre, l'enorme lavoro di traduzione di tutto il materiale, traduzione per scelta fedele e senza abbellimenti[2].
Insomma, un corposo volume di quasi settecento pagine d’interesse e di importanza indiscutibile. Perché in questi appunti ci sono lavori e pensieri non destinati alla pubblicazione ma che ci aiutano a scoprire uno Stendhal come di un tutto da prendere in blocco, senza distinzioni (Genette).Dunque, i Journaux et Papiers sono preziosi e rivoluzionari: ciò che conta è la scoperta di un nuovo potenziale di conoscenza attraverso i pensieri, i marginalia, le annotazioni disseminate ovunque, oltre ai diari, e perfino agli appunti di Stendhal adolescente a scuola da lui stesso conservati.
Le prime parole del diario di Henry Beyle (Stendhal) sono una dichiarazione d’intenti: scrivere liberamente, senza badare alla forma. In realtà, come ha chiarito de Jacquelot, questo era piuttosto un atteggiamento e Stendhal spesso copiava in bella i suoi scritti più volte. La riscrittura pare essere, infatti, un metodo piuttosto abituale per Stendhal e assai simile, nella sua ripetitività, al modo di godimento delle opere d’arte consigliato e adottato dallo stesso autore. Di questo ultimo aspetto ha parlato il poeta e francesista Valerio Magrelli, presente all’incontro, presentando le  Idées italiennes, scritte da Stendhal in collaborazione con l’amico artista Abraham Constantin.
  Le  Idées italiennes sur quelques tableaux célèbres, una specie di breve storia della Pittura italiana e un racconto di passeggiate ‘artistiche’ romane,  furono pubblicate a Firenze nel 1840 con il solo nome di Constantin in copertina, ma comparvero poi su molte edizioni delle opere complete di Stendhal senza il nome dell’artista amico. Questa nuova edizione, grazie ai documenti conservati nella Biblioteca di Grenoble, agli archivi Vieusseux di Firenze  e ad altri materiali inediti del Fonds Constantin de la Bibliothèque de Genève, ci offre anche le fasi di realizzazione del manoscritto originario ( correzioni[3], aggiunte, alleggerimenti, riformulazioni, talvolta censure, etc ) fino alla correzione delle bozze[4]. Da cui si capisce che il libro fu costruito in fasi di successivi montaggi. Tutto ad opera di Stendhal, che  esprime liberamente le sue idee su Roma, sulla pittura italiana e sulla necessità per turisti e visitatori stranieri di seguire un metodo di educazione visiva.
 Su cosa si basa il modo stendhaliano di godere delle opere d’arte? Ripetizione, ovvero rivedere la stessa opera più volte, e durata del tempo di contemplazione dell’opera. Pare che Stendhal confessi di aver visitato la Galleria Doria Pamphili almeno duemila volte, e perché l’arte del vedere possa svilupparsi nei lettori  delle Idées italiennes sur quelques tableaux célèbres accanto ad ogni opera descritta[5] consiglia la durata ottimale di visione.  Il giudizio estetico è una facoltà che non si può insegnare, ma migliorare secondo Stendhal attraverso il godimento di molti esempi secondo la tempistica e le modalità suggerite dall’Autore stesso[6].
Buon Stendhal!
(Gogo 2016) 




[1] Durante la permanenza a Milano, lo scrittore cominciò a temere di essere accusato di Carboneria e, lasciata la città, iniziò a scrivere le sue annotazioni non più sui Journaux ma sui libri. Al margine delle pagine .
[2]  Per esempio: sono state corrette le maiuscole dopo il punto e fatte altre piccole ripuliture richieste dagli editori. (H. de Jacquelot)
[3] Il francese di Constantin presentava errori e imperfezioni. (S.Teroni)
[4] Le indicazioni al tipografo formano un faldone di 462 fogli scritti a mano.(S.Teroni)
[5][5] La narrazione dell’opera è utile per entrare in contatto con l’opera e Stendhal aggiunge anche dei commenti ‘birichini’ alle sue. (S.Teroni)
[6] e.g prima della Pittura abituarsi a ‘vedere’ gli affreschi, visitando dapprima il Vaticano, poi le gallerie, i palazzi e infine le chiese; scegliere le opere e confrontarle; operare un’osservazione prolungata e ravvicinata, tipica del copista; etc.(S.Teroni)


mercoledì 8 giugno 2016

IL FANTASMINO DI LAC68 e ALTRE 'CAMERAE PICTAE' AL NOMENTANO di gogo

Sabato mattina, ore 12, la Stazione Nomentana è quasi deserta. Oggi molti non lavorano, forse di treni ne passano anche meno del solito( pre-festivo o pre-elettorale?), e i pochi che attraversano il sottopasso pedonale sembrano accorgersi per la prima volta di tutte le pareti dipinte o piene di parole che accompagnano i loro passi lungo il tunnel e i corridoi. Un trionfo di murales e colori, anche nelle scale, tra le banchine e forse sui binari (confesso: non li ho visti).
 Anche la Stazione Nomentana rientra nella iniziativa Arte in stazione e Città a colori, promossa da NSA Roma Nord e organizzata da Franco Galvano, con il supporto di RFI, per riqualificare 120 stazioni ferroviarie a Roma (un video, di appena due anni fa, ci racconta lo stato di degrado di questi luoghi http://www.bastacartelloni.it/2013/10/trovare-la-stazione-nomentana-e.html ). Ora poeti,artisti conosciuti, insieme ai Pittori Anonimi del Trullo (PAT) e a chiunque ne abbia -o ne abbia avuta- voglia hanno ricoperto e continuano a ricoprire le pareti esterne e interne della stazione trasformando un luogo grigio, sporco, buio e triste in un tripudio di colori dove cominciar meglio la giornata.

Ha partecipato al progetto anche LAC68 (Luigi Ambrosetti Cardascia), che affianca da anni alla sua produzione pittorica su tela quella di street artist. Con una lunga striscia su una parete del tunnel centrale, ha raccontato la storia surreal-pop del suo Fantasmino con carrello da supermarket, che dall'Italia giunge fino al Moma di New York, tra amori, corse in moto, e lenti assaporamenti di biscotti alla carota. :-) 

PS del Fantasmino esiste anche una deliziosa scultura (h.40cm c.a) che ho avuto la fortuna di vedere in una collettiva alla galleria VARCO de L'Aquila l'anno scorso. 

murale al sottopasso della Stazione Nomentana
murale al sottopasso della Stazione Nomentana

tela di Luigi Ambrosetti 



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Per saperne di più, c'è un'interessante intervista a Luigi Ambrosetti (LAC68)  e il video Roma Street Art sull'iniziativa a Roma.

lunedì 6 giugno 2016

JACK HIRSCHMAN&AGNETA FALK a Roma! (10 giugno h.19.30)

 Venerdì 10 giugno alle 19:30 all' HulaHoop Club, letture tratte da A RIMA ARMATA di Alessandra Bava. Seguirà un reading poetico di JACK HIRSCHMAN, uno dei maggiori poeti della controcultura americana & AGNETA FALK HIRSCHMAN, poetessa e artista dalla sensibilità straordinaria. Non mancate!


https://www.facebook.com/events/1598519993791360/  

                                      

sabato 4 giugno 2016

AMELIA ROSSELLI (1930-1996): Omaggio al Teatro Valle il 6 giugno 2016


Amelia Rosselli

Tutto il mondo è vedovo

da "Variazioni Belliche" (1964)

Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora
tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo
è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il
mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo
è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo
una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi
dalla tua nascita e l’importanza del nuovo giorno
non è che notte per la tua distanza. Cieca sono
chè tu cammini ancora! Cieca sono che tu cammini
e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini
ancora aggrappato ai miei occhi celestiali.




Federazione Unitaria Italiana Scrittori – Piazza Augusto Imperatore 4 – 001486 Roma
Tel. 06-6833646 – email: info@fuis.it


COMUNICATO STAMPA
“Io sono come voi quel che non sapeste”
Omaggio poetico al Teatro Valle ad Amelia Rosselli a vent’anni dalla morte

Lunedì 6 giugno 2016, h. 17.00, presso il foyer del Teatro Valle a Roma (Via del Teatro Valle, 21) la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) organizzerà un incontro in ricordo di Amelia Rosselli, la più importante poetessa italiana del secondo Novecento, a vent’anni dalla morte.
Parteciperanno alla serata, curata da Désirée Massaroni, alcuni tra i più significativi protagonisti della scena della poesia in Italia che leggeranno sia testi della Rosselli che testi dedicati all’autrice suicida. L’elenco comprende: Carlo Bordini, Silvia Bre, Marco Caporali, Roberto Deidier, Paolo Febbraro, Biancamaria Frabotta, Jolanda Insana, Valerio Magrelli, Renato Minore, Davide Nota, Marco Palladini, Renzo Paris, Elio Pecora, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Alberto Toni, Antonio Veneziani.
Durante la manifestazione verranno proiettati materiali filmati sulla Rosselli.
Breve nota bio-bibliografica di Amelia Rosselli:
Nacque a Parigi, figlia di Carlo Rosselli, uno dei capi italiani dell’opposizione antifascista, e da Marion Cave, attivista cattolica irlandese. Nel 1929, dopo essere scappato da una prigione fascista, Carlo Rosselli si spostò in Francia con la sua famiglia, dove nacque Amelia. Dopo l’assassinio del padre e l'occupazione nazista della Francia, Amelia, la madre ed i fratelli si rifugiarono prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti. Nel 1948 giunse a Firenze e poi si trasferì a Roma, lavorando come traduttrice e compiendo studi letterari e filosofici. Si legò agli ambienti letterari pubblicando su diversi periodici ed ebbe una breve frequentazione col Gruppo 63, a cui però rimase sostanzialmente estranea. Nel 1963 apparvero ventiquattro sue poesie nella rivista letteraria «Il Menabò», accompagnate da una nota critica di P.P. Pasolini. Tappa significativa è il volume Variazioni belliche (1964) che la impose come una delle voci più originali della poesia della seconda metà del Novecento. In seguito pubblicò: Serie ospedaliera (1969), Documento (1966-1973) (1976), Impromptu (1981), Appunti sparsi e persi (1966-1977) (1983), La libellula (1985), che confermarono la validità della sua presenza nel panorama poetico. L'Antologia poetica (1987) offre un quadro selettivo ma puntuale dell'intero suo lavoro, arricchito anche dalla raccolta dei Primi scritti (1952-1963) (1980). Inoltre uscì il volume di poesie in lingua inglese Sleep (1992). Morì suicida a Roma  nel 1996.

Per informazioni: Désirée Massaroni, tel. 329-4084281, d_massaroni@yahoo.it

giovedì 7 aprile 2016

SHAKESPEARE IN ROME (7-20 aprile 2016)




http://www.shakespeare2016.it/wp-content/uploads/2015/07/Shakespeare_2016_Memoria_di_Roma_PROGRAMMA.pdf


HANAMI ALL'ORTO BOTANICO a Roma


HANAMI ALL'ORTO BOTANICO

08-04-2016
venerdì 8 aprile 2016, ore 11.00
sabato 9 aprile 2016, ore 11.00
domenica 10 aprile 2016, ore 11.00
museo Orto botanico
largo Cristina di Svezia, Roma
Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 aprile, il Museo Orto Botanico di Roma celebra la bellezza dei ciliegi in fiore con una manifestazione di tre giorni che prevede attività per adulti e bambini. Seguendo un'antica tradizione del Giappone, sui rami degli alberi del Giardino giapponese saranno applicate strisce decorative (Tanzaku) recanti poesie haiku. Per tutti e tre i giorni è possibile seguire visite guidate al Giardino giapponese e visitare la mostra di Ikebana “Shizenbi - la bellezza della natura"; in particolare nella giornata del 10 aprile è prevista cerimonia del tè - Cha no yu e le attività per i bambini presso il padiglione del Giardino Giapponese.
Info
Museo Orto botanico
info-ortobotanico@uniroma1.it
- See more at: http://www.uniroma1.it/sapienza/archivionotizie/hanami-allorto-botanico#sthash.1mILvqDo.oLMRBVrz.dpuf