1.
1. Il risveglio
“Bel tempo su tutte le regioni
con cieli diffusamente sereni o velati; possibili nubi basse o nebbie marittime
al mattino sulle isole. Temperature in rialzo, massime tra 20° e 25°.”
La televisione, lasciata accesa
negligentemente dopo l’ultimo controllo dell’andamento della borsa su Televideo,
ancora gracchia soddisfatta le profezie del meteo alle spalle di Germano. Fuori
la primavera finalmente prova a dar segnali consistenti prima del suo
definitivo e tardivo trionfo. E’ maggio, tempo di mare in anni passati. Germano
finisce di bere il tè e richiude il barattolo di marmellata. L’ultimo di more.
Stavolta la signora Tecla ha superato sé stessa. Perfetta, zucchero e
consistenza proprio come piacciono a lui.
‘Ora mi vesto e poi mi metto a leggere.
Fuori in giardino, vicino al lillà.’
Non è un gran giardino e forse
sente ancora la mancanza della cura maniacale della madre di Germano, ma gli
alberi di mela cotogna e i due peschi, la panchina di pietra serena consumata
sotto il ciliegio, le due aiuole con gli iris azzurri, limitate da mattoncini, proprio lì davanti alla
casa e al pergolato, con la pioggerellina violetta del glicine che protegge i
commensali –quando ce ne sono- seduti al lungo tavolo di legno o fa compagnia alla
scrittura o alla lettura di Germano, creano – e lo hanno sempre fatto per lui-
una sorta di benefico microclima dell’anima.
Tardi, in mattinata, arriverà
Michele dalla città. In treno. Germano ama andarlo a prendere alla stazione,
camminare lungo il marciapiede del
binario e osservare la gente in partenza o i pochi in attesa come lui di
qualcuno in arrivo. Gli stranieri con gli occhi chiari che
aspettano di partire sembrano appena lavati di fresco, ma con gli
abiti tutti spiegazzati. Gli altri sono più immusoniti, distratti. Pochi
fumano. Il giornale lo lasciano per dopo.
Ma quello che Germano ama di più
è veder scendere Michele dal predellino del vagone. Le gambe lunghe, gli occhi
che sembrano chiedere scusa dietro gli occhiali mentre lo cercano tra la gente,
la mano magra che accenna un saluto e un sorriso timido da bimbo. Si conoscono
ormai da tanto, ma è sempre stato così. (isabnic2014)
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