Il testo di Ronald Harwood ( traduzione italiana a cura di Masolino D'Amico) è meraviglioso, rapido, divertente e tristissimo insieme. Branciaroli si riconferma attore bravissimo e Tommaso Cardarelli (il servo di scena)- che fa un po' il verso a Paolo Poli-è altrettanto bravo: riesce a mantenere per tutta la durata dello spettacolo il ritmo veloce delle frasi. Le sue parole sembrano accarezzare, proteggere, curare e circondare, simile a una nuvola di affetto ironico, il vecchio attore istrione, sempre più consapevole dell' avvicinarsi della sua fine. Regia e scenografia potevano osare di più e il confronto con il film di Yates (1983), interpretato grandiosamente da Albert Finney e Tom Courtenay, continua ad affacciarsi alla mente durante tutta la rappresentazione.
(gogo2012)
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