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martedì 28 febbraio 2017

GROTESK! RIDERE RENDE LIBERI di Bruno Maccallini e Antonella Ottai

GROTESK! Ridere rende liberi

Da mercoledì a sabato ore 21,
domenica ore 18  al teatro Cometa Off

Grotesk, un mood, un timbro, un carattere e molte scene disseminate nella Berlino di Weimar; un conférencier irriverente e mordace, un provocatore irresistibile, un’eccellenza della risata, dello sberleffo, del ghigno satirico. Il suo personaggio dà figura all'humour agro che aveva contribuito a fare del Kabarett berlinese uno spazio di libertà e di critica sociale; è lui a incarnarne al meglio lo spirito. È un artista, un po’ mago, un po’ prestigiatore, o forse, più che un personaggio, è solo una parte in commedia; magari un imbroglione, un mestatore che dispensa storie scaturite dagli autori più graffianti dell’epoca weimariana: aggredisce il pubblico con le contestazioni radicali di Walther Mehring, lo spiazza attraverso i paradossi del grande Tucholsky, lo blandisce al suono delle musiche di Kurt Weill e Friedrich Holländer. Maschera mobile che registra puntuale tutti gli umori, il Nostro vive gli anni ruggenti in cui la scena del Kabarett rivela sempre più il volto d’una Germania democratica, radicale e antimilitarista. E li vive tutti, dall’inizio tempestoso al disastro finale, quando Berlino sprofonda dentro il nazismo; con lo stesso humour inossidabile si affaccia agli orli del baratro spalancato dal regime finché non ne è a sua volta inghiottito. 
Indossando di volta in volta i panni del comico, del conferenziere, del mentalista, destreggiandosi fra musiche complici e testi esilaranti, non smette mai di aggredire il comune buonsenso, di denunciarne il vuoto che nasconde. Grotesk si fa modello ineguagliato di un «campo di battaglia - come sognava Holländer - su cui con le sole armi pulite delle parole giuste e della musica si possono distruggere le armi d’acciaio».

Testi liberamente tratti da Bertold Brecht, Eduardo De Filippo, Fritz Engel, Werner Finck, Fritz Grünbaum, Erik Jan Hanussen, Thomas Mann, Walther Mehring, Kurt Tucholsky 
Musiche originali di Pino Cangialosi, Max Hansen, Friedrich Holländer, Jacob Jacobs, Hermann Leopoldi, Paul Lincke, Martin Roman, Richard Wagner, Kurt Weill
Traduzioni dal tedesco: Bruno Maccallini
Adattamenti in italiano delle canzoni: Franca d’Amato
Musiche originali: Pino Cangialosi 

Ensemble
Massimiliano Campoli tromba
Flavio Cangialosi contrabbasso, pianoforte, percussioni
Pino Cangialosi pianoforte, fagotto, percussioni, fisarmonica
Scena Jakob De Chirico
Costumi Alexandra Stelzer
Luci Maurizio Montobbio
Tecnico Luci Giacomo Curzi
Movimenti coreografici Igino Massei
Pupazzo Grotesk Andreina De Cesare
Magia Disguido Guido Marini
Assistente alla Regia Martina Maccallini
Regia Bruno Maccallini

Teatro Cometa Off
Dove: Roma, Via Luca della Robbia, 47
 Orario del botteghino: dal martedì al venerdì dalle ore 15:00 a inizio spettacolo, il sabato e la domenica dalle ore 16:00 a inizio spettacolo, lunedì riposo.
 Telefono: 06.57284637

mercoledì 7 dicembre 2016

TRANSFUSIONI di Luca Maria Patella/Federica Di Carlo e Marco Palladini

Il link per leggere, vedere e ascoltare l' omaggio a Filiberto Menna di Luca Maria Patella/Federica Di Carlo e Marco Palladini (a cura di Anna D'Elia), da Malacoda - webzine di lotta.

>  http://www.malacoda.eu/2016/11/27/transfusionidi-marco-palladini/


 

venerdì 15 aprile 2016

TRE GIORNI PER CONOSCERE LUCA DE FILIPPO, a cura di A.Ottai


TRE GIORNI PER CONOSCERE LUCA DE FILIPPO
progetto a  cura di Antonella Ottai

Laboratorio/seminario su uno degli ultimi rappresentanti della tradizione delle famiglie d’arte


Luogo: Vetrerie Sciarra. Aula Levi
Giorni: 20, 21 aprile, h. 19-21; 22 aprile, h. 18-20, 2016


La scomparsa recente di Luca De Filippo ci ha colto tutti di sorpresa. E anche “intellettualmente” impreparati. Ci si è resi conto all’improvviso di quanto “straordinaria” fosse la sua presenza nel panorama del teatro contemporaneo, di quanto il suo lavoro costante e, tutto sommato, silenzioso, per dare vita alla continuità di una grande tradizione teatrale, rappresentasse un’eccezione vistosa alle pratiche sceniche del nostro tempo. Pratiche intese in senso largo: Luca infatti assommava nella sua professione diversi ruoli: la formazione e la guida della compagnia, la regia, l’interpretazione, la scelta del repertorio; oltre alla funzione specifica di impresario, come nella tradizione capocomicale, Luca era attore, metteur en scène, dramaturg. Non ultima fra le sue attività teatrali, c’era l’amministrazione di una grande eredità, per riuscire ad assicurare al patrimonio drammaturgico ereditato dal padre un’esistenza internazionale e una memoria di lunga durata, grazie anche a un attento lavoro editoriale a mezzo stampa e attraverso l’editoria elettronica. Nei confronti delle nuove tecnologie Luca De Filippo ha sempre dimostrato una notevole lungimiranza e una disposizione a sperimentare linguaggi e media diversi, realizzando progetti (o consentendone la realizzazione) anche al di fuori dell’ambito strettamente teatrale: dal fumetto alle varie forme di editoria digitale e di diffusione in rete.
Al di là dell’omaggio che la persona specifica merita per la qualità della sua attività come per la discrezione e l’intelligenza con cui l’ha vissuta, lontana dai clamori mediatici, il laboratorio che qui si propone risponde alla necessità, non soltanto di studiare e di far conoscere genericamente ai più giovani la peculiarità della tradizione di cui Luca De Filippo era uno degli ultimi grandi rappresentanti, ma di analizzare invece in modo più dettagliato di quale lavoro sia intessuta la continuità, quali siano i mestieri a rischio scomparsa che la tengono in vita, quali minute differenze articolino la lettura e l’interpretazione dei testi, attualizzandone di volta in volta il senso; cosa significhi far vivere la memoria – anche ricorrendo alle tecnologie digitali – di un teatro che è la storia del nostro Novecento. E che tale è diventato anche grazie all’opera di Luca De Filippo.

Il laboratorio affronta, in tre diversi appuntamenti, tematiche diverse, appoggiandosi a testimonianze esterne e ad un cospicuo materiale video, ancora in parte inedito.
Antonella Ottai

sabato 7 novembre 2015

PROVE APERTE di Marco Palladini

                                        Marco Palladini

                                          Prove Aperte


                 Materiali per uno zibaldone sui teatri

                     che ho conosciuto e attraversato
                                   (1981-2015)




 Vol. I di Marco Palladini, prefazione di Cesare Milanese
Ottobre 2015, pp. 242 (17 cm x 24cm) ISBN 978-88-97171-66-9 - € 20,00

In copertina: Encyclopèdie de la parole – Suite n. 1 “ABC” (2014), regia di 
Joris Lacoste,
Fermenti Editrice: Collana Nuovi Fermenti/Saggistica in collaborazione con
la Fondazione Marino Piazzolla


Al lettore: Per chi segue il teatro da ripercorrere attraverso i secoli, a livello
critico, attoriale-mattatoriale, registico, scrutando maschere o assiomi. Per chi
non tralascia le note di sala, tenendo conto della vocazione scritturale. Per chi 
rievoca in presa diretta avvenimenti, note di regia o di storia. Fanno da cornice
alla ricerca interviste a Bene, Fo, Lavia, Sepe, Giuffrè e a tanti mostri sacri
della scena.

L'Autore: Scrittore e poeta, nonché drammaturgo, regista, performer e critico
nell'ambito del teatro d'autore e di ricerca, ha scritto e allestito una quarantina
di testi, spettacoli e performance teatrali e poetico-musicali.

Dalla quarta di copertina: La presente zibaldonica raccolta di scritti... allarga
lo sguardo a tutti i “teatri”... Includendo quelli più legati alla tradizione, alle
ribalte “ufficiali”, alla regia critica, all'attore-mattatore e alla drammaturgia...
Compaiono gran parte dei più importanti nomi della scena nazionale e
internazionale

giovedì 5 novembre 2015

REZZA&MASTRELLA ARE BACK AGAIN! ( ***prima di Natale è meglio! )



9 dicembre 2015 | 17 gennaio 2016 
ANELANTE
ROMA
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ore 21 - domenica ore 18
Teatro Vascello
Via Giacinto carini, 78
ingresso € 20 intero - € 15 ridotto
ridotto studente € 12
promozione facebook € 15
gruppi di almeno 10 persone ridotto € 12
(i biglietti per i gruppi vanno ritirati almeno un giorno prima
presso il botteghino del Teatro Vascello)
info 06 5881021 - 5898031
(*** prima di Natale è meglio!)
GUARDA IL VIDEO PROMO su YouTube:

https://www.youtube.com/watch?v=OglHaQUSu3g https://www.youtube.com/watch?v=OglHaQUSu3g



9 DICEMBRE 2015 | 17 GENNAIO 2016
​                ANELANTE
TEATRO VASCELLO DI ROMA


giovedì 2 luglio 2015

MALE DETTO CELINE di Marco Palladini

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       "Céline? antisemita senza alibi, cialtrone, vile, perfino criminale, ma anche grande scrittore”.
 Parola di Piero Sanavio.














Male detto Céline  è su YouTube !

Per chi vuole, buona visione: 



TEATRO PORTA PORTESE

Via Portuense, 102- Roma
Tel. 335.7255141  -  info@utsupter.it

Venerdì 15 maggio 2015,  h. 21 – Sabato 16 maggio h. 18

Male  detto  Céline

di Stefano Lanuzza

Adattamento e lettura scenica di

Marco Palladini

Louis Ferdinand Auguste Destouches in arte Céline è uno dei più grandi scrittori del XX secolo. Basterebbe a decretare la sua imperitura fama il libro d’esordio:Voyage au bout de la nuit del 1932. Ma Céline è anche uno degli autori più malfamati dello scorso secolo a causa di un paio di libelli di intonazione antisemita scritti prima della seconda guerra mondiale. Caso, dunque, esemplare di enorme artista, nutrito però (anche) di sentimenti riprovevoli.
Stefano Lanuzza ha dedicato allo scrittore francese un articolato ed acuto libro critico “Maledetto Céline – un manuale del caos” (Stampa Alternativa, 2010) che si apre con un racconto autobiografico, come una confessione recitata in prima persona dall’autore diMorte a credito. La naturale teatralità di questo testo mi ha sedotto e indotto a adattarlo e a farmene interprete, laddove qui Céline si difende e attacca, spiega e sproloquia, si abbatte e si esalta, mescolando lampi fulgidi della sua arte e i tanti tornanti dolorosi e, anche, miseri della sua esistenza. Gli scrittori della ‘contraddizione’ mi attirano irresistibilmente, così dopo aver inscenato de Sade e Artaud, con Céline intendo chiudere un’ideale trilogia di grandi maudits d’oltralpe, autori al fuoco della controversia, i quali anche attraverso le loro cadute e ‘infamie’ hanno saputo allargare il nostro immaginario e portarlo a dialetticamente confrontarsi con il fondo oscuro, digrignante, melmoso, insanabile dell’essere dell’uomo.   (m.p.)

lunedì 11 maggio 2015

SANTI, BALORDI E POVERI CRISTI di nuovo in scena

SantiAggiornamentiBalordi
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PROSSIMI APPUNTAMENTI- ESTATE 2015- SANTI,BALORDI E POVERI CRISTI


IT FESTIVAL, SALA FARINI, FABBRICA DEL VAPORE, MILANO
15 MAGGIO 2015 ORE 21 E 23.


 APULIA FRINGE SELEZIONE UFFICIALE 1^ EDIZIONE- 18/24 MAGGIO, ANDRIA

PERSEPOLIS- libri e caffè
Via G. Bovio, 81
LUNEDI 18 : ORE 21
MARTEDI 19: ORE 22.30
MERCOLEDI 20: ORE 19.30
GIOVEDI 21: ORE 21
VENERDI 22: ORE 22.30
SABATO 23:ORE 19.30

INGRESSO 8 EURO.

ROMA FRINGE SELEZIONE UFFICIALE 9-11-12 GIUGNO, ROMA

PALCO A , CASTEL SANT'ANGELO
9 GIUGNO ORE 22
11 GIUGNO ORE 20,30
12 GIUGNO ORE 23,30

INGRESSO 5 EURO.

OVUNQUE SIATE, VENITE, OVUNQUE NON SIATE, MANDATECI I PARENTI E GLI AMICI. CONSIGLIATE I VOSTRI CONOSCENTI, SAN PIETRO VE NE RENDERA' CONTO A TEMPO DOVUTO.

SANTE SEMPRE
VOSTRE



 
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mercoledì 1 ottobre 2014

ME DEA di Marco Palladini su Radio Onda Rossa

* Medea, madre selvaggia, nella versione di Marco Palladini  (ME DEA, 1990) da riascoltare su Radio Onda Rossa nell'archivio delle registrazioni. Una buona occasione per ascoltare sempre su https://archive.org  e dalla voce dello stesso autore  anche "Sole Soledad", poesia cantata-urlata-accarezzata tratta dalla raccolta Love Poetry Machine (2013).



RADIO ONDA ROSSA 87.9 Fm 
Martedì
23 Settembre 2014 ore 14:45

ME DEA
lettura-spettacolo

testo e regia di Marco Palladini

con Nina Maroccolo e Giulia Perroni

fonica: Michele Marsili

Una Medea post e postuma (a se stessa), di inedita sostanza tragico spirituale, che si avvolge e avvampa di infelicità nelle spire di un buddhistico e/o nietzscheano ciclo di eterno ritorno, ascoltando nel proprio petto gli ultimi battiti del suo selvaggio e divino cuore antico. Una radicale rilettura mitopoietica che fu allestita nel 1991 dal gruppo di ricerca tecnotronica Krypton, diretto da Giancarlo Cauteruccio.
La si 
ripropone oggi puntando sull’ energia verbale della partitura in versi, da cui promana la figura di una Medea perpetuamente
rammemorante, come imprigionata in un tempo circolare dove tutto è già stato, tutto è già accaduto e tutto sta di nuovo per accadere, dove è diacronicamente condannata a replicare il suo duplice infanticidio. La grana della tragedia euripidea è confermata nei suoi basilari dati narrativi, ma insieme drasticamente trasvalutata dal lato tematico e mitopsichico. Il trascorrere di Medea in successivi stati di allucinazione, intrecciati con le voci dei Figli,
di Giasone, della Nutrice e del Coro, ha la sconvolgente dismisura di un viaggio di salvazione sino al definitivo riconoscimento della propria, ultima deità. Una parabola che segna, attraverso la potenza della parola poetica, una non trionfale catarsi dalla tragedia al
mistico, alla liberazione trascendentale.



Marco Palladini, scrittore, critico, autore drammatico, performer poetico-musicale e animatore culturale, ha collaborato con la RAI e varie testate giornalistiche. Ha pubblicato volumi in versi e per il teatro; curato libri collettivi e nell'ambito del Festival Internazionale romapoesia '98 ha ideato il primo "Rave di Poesia" in Italia. 
E' direttore del magazine on-line  Le Reti di Dedalus (www.retidedalus.it )



sabato 17 maggio 2014

ME DEA di Marco Palladini all' Aleph 18.05.2014


    
                                                                     ALEPH
                                                  Vicolo del Bologna, 72 (Trastevere)

                                              Domenica  18 maggio 2014,  ore 18.00


                                  ME     DEA

                          - Lettura- spettacolo-



Testo e regia di Marco Palladini

con  Nina Maroccolo e Giulia Perroni

fonica: Michele Marsili


info@associazionealeph.it                                       giulia@associazionealeph.it
Per maggiori info:


           

venerdì 16 maggio 2014

ORECCHIE PER VEDERE, la Tempesta di Eduardo alla Sapienza di Roma 28.05.2014

ORECCHIE PER VEDERE, la Tempesta di Eduardo alla Sapienza di Roma  28.05.2014

La Tempesta shakespeariana tradotta e interpretata da Eduardo De Filippo è stata l’ultima opera da lui offerta al suo pubblico, ma è ora la prima ad aprire la serie di incontri organizzati in occasione del trentennale della scomparsa del grande  attore, drammaturgo e intellettuale. Orecchie per vedere è il primo appuntamento del progetto Eduardo dopo Eduardo a cura di Antonella Ottai e Paola Quarenghi. All’ascolto della Tempesta (registrazione audio inedita) con la voce di Eduardo, seguirà la lettura di sue poesie di Luca De Filippo, altre letture di testi ispirati al testo eduardiano, interventi critici e musicali, un epilogo con la partecipazione di Roberto Latini.
A ottobre gli altri appuntamenti del progetto Orecchie per vedere

AULA MAGNA della Sapienza
P.le Aldo Moro 5,  Roma
Mercoledì 28 maggio 2014 ore 18.00
Ingresso libero



mercoledì 19 febbraio 2014

SANTI, BALORDI E POVERI CRISTI


23 Febbraio, Fanfulla Teatro ore 19.00
SANTI, BALORDI E POVERI CRISTI
Uno spettacolo di affabulazione e musica
 di e con Giulia Angeloni e Flavia Ripa
Due cantastorie, racconti e musica.

Una corte dei miracoli fatta di santi, balordi, freaks, disadattati. Come il bambino nato con due teste da un padre che lo voleva il più intelligente del mondo, Marietta che s’innamora di uno che sente cantare per strada dalla sua cella del Regina Coeli, le tre vecchie del Quadraro che sognano uno sceicco come quelli del cinema o Ninetto che ha pregato S. Giuseppe tutta la vita e spera di essere il primo della sua famiglia a guadagnarsi il Paradiso. O ancora Gesù Cristo e San Pietro in giro per il mondo in incognita, protagonisti di una serie di avventure comiche e picaresche.

Sono racconti della tradizione orale, dalle Fiabe Italiane di Italo Calvino alle novelle di Emma Perodi, passando per le pagine di Pier Paolo Pasolini, il teatro alla maniera dei giullari, il cinema degli anni ’50.

Come sempre succede quando una storia viaggia di bocca in bocca, ogni nuovo narratore aggiunge qualche dettaglio, l’immaginario si contamina, e il racconto a poco a poco cambia forma.
 Ed è proprio così che arrivano queste storie attraverso di noi, un po’ mutate, reinventate, con un abito nuovo cucito apposta per questa festa.

23 Febbraio 2014, ore 19
Fanfulla Teatro - via Fanfulla da Lodi 1/A, Roma  (zona Pigneto)
Ingresso 6 euro
Ingresso + tessera Arci 13 euro
Info e contatti
Tel  333 4780645

giovedì 31 gennaio 2013

IL CROCCANTE E I PINOLI A TEATRO

Una selezione e adattamento, a cura della regista Alessandra Felli, del libro di Antonella Ottai  "Il croccante e i pinoli" (Sellerio Editore, 2009)   da gustare con commento musicale dal vivo di Marco Paolucci.
 Due attrici (Adonella Monaco e Silvia Grande) - di età diversa ma di eguale intensità e  bravura- raddoppiano la voce narrante del testo intrecciando i piani temporali tra storia personale e macrostoria, tra evocazioni di sapori e di affetti, suggerimenti di ricette di cibo e dell'anima. La piece si snocciola - dopo l'aperitivo e prima della cena- in mezzo ai tavoli degli spettatori-avventori del risto-teatro Skenè alla Piramide (Roma), tra valigie, fotografie, vecchi giocattoli, cartoline e dischi in vinile (?),  pezzetti di un passato abbandonati a terra, in ordine sparso.
In finale, l'arrivo trionfale di un sensuale sufflè ancora orgoglioso del calore che l'ha avvolto e generoso di aromi dolci-amari come i ricordi, come gli amori . ... e poi -basta aspettare un po'- i sapori narrati ci si potranno sciogliere davvero in bocca.


  



sabato 1 dicembre 2012

SERVO DI SCENA al Teatro Argentina

Il testo di Ronald Harwood ( traduzione italiana a cura di Masolino D'Amico) è meraviglioso, rapido,  divertente e tristissimo insieme. Branciaroli si riconferma attore bravissimo e Tommaso Cardarelli (il servo di scena)-  che fa un po' il verso a Paolo Poli-è altrettanto bravo:  riesce a mantenere per tutta la durata dello spettacolo il ritmo veloce delle frasi.  Le sue parole sembrano accarezzare, proteggere, curare e circondare, simile a  una nuvola di affetto ironico, il vecchio attore istrione, sempre più consapevole dell' avvicinarsi della sua fine.  Regia e scenografia potevano osare di più e il confronto con il film di Yates (1983), interpretato grandiosamente da Albert Finney e Tom Courtenay, continua ad affacciarsi alla mente durante tutta la rappresentazione.
(gogo2012)