Istituto Svizzero a Roma, il
giorno prima della chiusura (20 luglio), afoso primo pomeriggio piacevolmente
reso sopportabile da un buon impianto di raffreddamento. Le pareti su cui hanno
disegnato, dipinto e appiccicato i disegnatori-volontari da più di un mese sono
diventate un nastro di sovrapposizioni di segni, colori, scritte, svolazzi,
mostri, macchie, e così via.
![andrea lanini sei topos museo in esilio](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh82dkhOLIFfjZfHpQEsZAKhAPnrG_ZohOfU0LLC7pm7SuzZYrIGym_QHQqjTARdfjtp632NVwmO9zUjDEZ8ep_OAQ9-Lgj83ywH_-JckvfPa8gPA5Flw3ZrSUsBdba9pZqZbtxVluxR7U/s320/255201_3519329546941_1243891807_n.jpg)
L’altro performer,
l’Artista-grumo di colore, nudo a terra si fa dipingere addosso. Lo riempiono
di colori diversi e i gocciolamenti a terra diventano una sagoma che infine si
sfilaccia in un polpo sanguinolento. Poi, abbraccia le persone per lasciare
tracce e ombre sui loro vestiti o sul loro corpo, scaglia palle di vernici
acriliche sulle pareti, ci si struscia sopra e si lancia contro, puro
colore in movimento, azione senza parole, in un parossistico desiderio di entrarci
dentro, forse di tornare al luogo d’origine. Grumo di colore impazzito di un
artista invisibile.
I due artisti non si erano mai
incontrati prima. Tutti e due consapevolmente, però, si sono disciolti tra i segni lasciati sulle pareti dagli
innumerevoli e anonimi artisti disegnatori di questo democratico Congresso. (per info: www.istitutosvizzero.it )
(isabnic2012)