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sabato 22 ottobre 2016

LE QUATTRO VITTORIE DI AVAAZ

"Avaaz continua ad essere una grande fonte di speranza: ci sono state 4 bellissime vittorie solo nelle ultime settimane!"

 L’accordo globale per proteggere il 30% degli oceani!

 grazie a un milione di sostenitori, il sostegno a Palau e il dialogo con molti paesi AVAAZ si è imposta nelle trattative contro l'opposizione guidata dal Giappone conquistando  l'89% dei voti a favore! 

La fine del re della corruzione in Brasile

il Presidente della Camera dei Deputati Eduardo Cunha è stato costretto a dimettersi, poi gli hanno vietato di candidarsi per otto anni, e alla fine è stato arrestato! Sebbene super potente, grazie a 1 milione e 300 mila sostenitori, AVAAZ ha chiesto che il Comitato Etico nazionale votasse le sue dimissioni. E quando i suoi alleati hanno minacciato di bloccare il voto, hanno portato la loro petizione direttamente alla Camera, tempestando gli indecisi di telefonate e messaggi, anche sui social network, e raggiungendo così la vittoria.

Come abbiamo creato la più grande area protetta sulla Terra di sempre

 Un milione di Avaazianii ha firmato una petizione e in migliaia hanno inviato messaggi in sostegno del progetto del Presidente Obama di creare una riserva marina *gigante* alle Hawaii,. Per influenzare ancora di più la sua decisione, in molti si sono presentati alle riunioni chiave, organizzato insieme a dei bambini delle colorate manifestazioni di protesta che hanno attirato la stampa, e hanno lavorato per rimuovere gli ostacoli sul cammino di Obama. Pochi giorni dopo, il presidente USA ha firmato e creato la riserva. 

Adiós, Monsanto!

"La Monsanto si era assicurata i permessi per costruire un'enorme fabbrica in Argentina, ma le comunità locali hanno deciso di opporsi, così abbiamo unito le forze. Assieme, siamo andati porta a porta, abbiamo dimostrato con dei sondaggi l'altissima ostilità al progetto, contribuito a eleggere un consiglio comunale contrario, affrontato Monsanto in tribunale, e amplificato il movimento locale tramite un milione di voci in tutto il mondo. E alla fine Monsanto è stata costretta ad abbandonare il progetto. "

martedì 13 settembre 2016

BAHAREH HA LASCIATO IL CARCERE!

Amin Ahmadian and United for Iran just posted an update on the petition you signed, My Wife is Imprisoned in Iran - Demand Her Release.

Bahareh was just released from prison!

Sep 09, 2016 —
I have great news to share with you: Bahareh Hedayat was released from prison in Iran this past weekend. Above is a photo we just received of Bahareh after her release.
Your letters of support inspired Bahareh to persevere through long days and months in prison. And your signatures - over 130,000 in all - focused the world’s attention on the Iranian government’s treatment of Bahareh and hundreds more political prisoners.
Bahareh was imprisoned for nothing more than peaceful activism for the rights of students and women. She was arrested the day before her wedding in 2008. While in prison in 2011, she was given an extra six months for writing a letter about the conditions of other student activists.
Hundreds more political prisoners in Iran have similar stories. Our Iran Prison Atlas tells Bahareh’s story and documents the cases of nearly 1,000 prisoners: https://ipa.united4iran.org/en/prisoner/811/. We must all help shine a light on these cases and remind the Iranian government that the world is watching.
Will you spread the word about Bahareh’s release? Please take a moment to visit us on Facebook (follow us in English:https://www.facebook.com/United4IranFB or Farsi:https://www.facebook.com/EtehadBarayeIran) and share the good news.
Thank you for supporting Bahareh. With your help, we will keep fighting for the humane and just treatment of all Iranian prisoners and improving the civil rights of every Iranian.
In Solidarity, 
Firuzeh Mahmoudi 
Director 
United for Iran

giovedì 25 febbraio 2016

17 aprile 2016: FERMA LE TRIVELLE!! VOTA SI'

GreenpeaceSe non visualizzi correttamente questa mail CLICCA QUI
Come saprai, sosteniamo da anni che trivellare i nostri fondali in cerca di petrolio è una pazzia che conviene solo a pochissimi, e in nessun modo alla comunità: il governo sta svendendo la bellezza del nostro Paese e i suoi mari per pochi spiccioli.
Il Referendum del 17 aprile riguarda tutto il Paese! Per questo ieri mattina siamo entrati in azione per dirlo forte e chiaro davanti all'Altare della Patria.Il potere di scegliere un futuro migliore ti appartiene: firma ora il tuo impegno a votare SÌ e contribuisci a diffondere la campagna!
Referendum 17 Aprile Vota Sì - Stop Trivelle
L'Italia non si trivella!
Unisciti a noi: il 17 aprile VOTA SÌ e salva l'Italia dai petrolieri!

FIRMA ORA
E tu? Stai con il mare, con le energie pulite, con la bellezza e l'integrità delle nostre coste e delle nostre acque, o con le lobby fossili?
La risposta giusta è VOTARE SÌ al Referendum, e qui ti spieghiamo perché:
- la vera ricchezza della nostra penisola è rappresentata dalla bellezza dei paesaggi, dal mare, dal turismo
- il petrolio è una risorsa estremamente limitata e altamente inquinante
- nessuno può garantire la assoluta sicurezza di una piattaforma offshore euno sversamento in un mare chiuso come il Mediterraneo avrebbe effetti devastanti per l'ambiente, la fauna marina, il turismo e la pesca sostenibile
- le trivellazioni non arricchiscono gli italiani, ma solo i petrolieri
RICORDA: per fermare le trivellazioni offshore e difendere il nostro mare c'è bisogno del tuo voto.
L'ITALIA NON SI TRIVELLA. Dillo forte e chiaro >>> il 17 Aprile VOTA SÌ
È tempo di scegliere. Se non lo facciamo noi, lo faranno i petrolieri.

Sappiamo di poter contare anche su di te!
Grazie per quello che farai.


Andrea Boraschi
Campagna Energia e Clima
@aborasch


PS – Boicottando l'Election Day e scegliendo la data del 17 Aprile, il governo vuole palesemente mettere a rischio il quorum, accorciando i tempi del confronto e dell'informazione su un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese. Non dargliela vinta! FIRMA ORA il tuo impegno a votare SÌ il 17 Aprile e aiutaci a diffondere la petizione in modo che il maggior numero di cittadini conosca la terribile minaccia che incombe sui nostri mari e si schieri contro le trivellazioni. Grazie!

domenica 14 febbraio 2016

EMBARGO TOTALE ALLA VENDITA DI ARMI ALL'ARABIA SAUDITA (firma la petizione e scrivi ai Deputati europei!)


L’Arabia Saudita sta bombardando scuole, ospedali, perfino matrimoni in Yemen. E lo fa con le armi italiane, europee e americane. Martedì finalmente l’Unione Europea discuterà di un possibile embargo, ma i sauditi e i produttori di armi faranno di tutto per bloccare il voto. Solo un‘enorme pressione pubblica può fare in modo che si approvi, firma subito: 

FIRMA LA PETIZIONE

Martedì il Parlamento europeo può finalmente decidere se votare un embargo totale sulla vendita di armi all’Arabia, ma la pressione delle lobby e dei sauditi per bloccare il voto è enorme.

Ora più che mai i politici europei devono sentire che da ogni angolo del mondo chiediamo tutti la stessa cosa: resistere e dire “NO” alle atrocità dell’Arabia Saudita. Firma questa campagna urgente per chiedere l’embargo sulle armi e dare tutto il nostro sostegno a chi sta lottando per ottenerlo:

https://secure.avaaz.org/it/saudi_arms_deal_it/?bIbePbb&v=72832&cl=9484294242

Le guerre si fanno finire anche così: smettendo di vendere armi a chi le fa. Fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile, perché i rapporti tra i nostri governi e il regime saudita erano troppo forti. Ma anche per i nostri politici sta diventando sempre più difficile ignorare la totale mancanza di rispetto per i diritti umani da parte del regime. L’Europa è a un passo dal votare un embargo, devono solo capire che tutto il mondo li sta guardando.

Una bomba saudita ha ucciso oltre 200 invitati a un matrimonio.Sparano dagli elicotteri sui civili in fuga. È difficile togliersi dalla testa certe immagini, ma è proprio così che le “nostre” armi vengono usate. Lo Yemen si trova in mezzo a una guerra a distanza tra Arabia e Iran, entrambi colpevoli di violenze terrificanti. Questo voto europeo da solo non farà finire la guerra, ma può mandare un messaggio chiaro: non venderemo più armi a un regime che bombarda indiscriminatamente la popolazione civile. E dopo una vittoria così in Europa, potremo passare anche agli altri governi.

Il regime saudita non è l’unico a sfruttare questi traffici: i grandi produttori di armi europei stanno guadagnando miliardi grazie al massacro in Yemen! L'Italia è uno dei più grossi esportatori di armi al mondo e l'Arabia è uno dei nostri maggiori clienti. Se non agiamo subito, l'influenza delle grandi aziende sui politici rischia di far continuare questo orrore ancora a lungo.

Wael* è un membro di Avaaz in Yemen che finora è riuscito a sopravvivere agli attacchi che ogni giorno colpiscono il suo Paese. Il suo messaggio per tutti noi è che “la storia si ricorderà di chi ha contribuito a portare la pace”. Agiamo subito, per Wael, la sua famiglia, e milioni di altre persone. Partecipa e condividi la campagna, abbiamo poche ore per essere determinanti nel fermare la vendita di armi all’Arabia:

https://secure.avaaz.org/it/saudi_arms_deal_it/?bIbePbb&v=72832&cl=9484294242
Quello che rende speciale la nostra comunità è proprio questa connessione che riusciamo a creare oltre ogni confine, in tutto il mondo, per ottenere il cambiamento e rompere il silenzio. Ora dobbiamo fare quello che sappiamo fare meglio, agire velocemente e in massa: possiamo salvare milioni di vite in pericolo.

Con speranza,

Danny, Rewan, Alice, Mohammad, Alex, Antonia, Emma e tutto il team di Avaaz
*Il nome di Wael è stato cambiato per garantire la sua incolumità

Maggiori informazioni

Bombe italiane verso l'Arabia Saudita: un esposto alle Procure per fare chiarezza (Repubblica)
http://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2016/01/28/news/bombe_italiane_verso_l_arabia_saudita...

Yemen, un'indagine Onu inchioda l'Arabia Saudita (Lettera 43)
http://www.lettera43.it/cronaca/yemen-un-indagine-onu-inchioda-l-arabia-saudita_43675231944.htm

Armi e Difesa: è l'Arabia Saudita il maggior importatore al mondo (International Business Time)
http://it.ibtimes.com/armi-e-difesa-e-larabia-saudita-il-maggior-importatore-al-mondo-1392156

Da dove vengono le bombe usate in Yemen (Il Post)
http://www.ilpost.it/2015/06/26/yemen-bombe-inchiesta-italia/

Armi, Berlino blocca export ad Arabia Saudita, 1° cliente dell’Italia: “Regione instabile” (Il Fatto Quotidiano)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/29/armi-berlino-blocca-export-ad-saudita-cliente-dellitalia-sostiene-lisis/1380330/

Pinotti: "Inviamo armi in Medio Oriente nel rispetto della legge'' (Repubblica - VIDEO)
http://video.repubblica.it/politica/pinotti-inviamo-armi-in-medio-oriente-nel-rispetto-della-legge/2...


lunedì 20 luglio 2015

UNITED FOR IRAN e il trattato di pace sul nucleare.

In ritardo, ma volentieri diffondo:

United4Iran

Today’s deal is a major triumph for peace. For more than a decade the Iran nuclear negotiations were defined by failure. However, through persistence and commitment to diplomacy Iran and the P5+1 powers have reached an agreement that avoids a catastrophic war. It’s time to show the same commitment to improving human rights and civil liberties in Iran.

In the last few months, as the world’s attention was focused on the negotiations, Iranian women were once again banned from entering sports stadiums, a new wave of musicians were prevented from exercising their freedom of expression, the legal rights of those facing “security” charges were curbed, and the father of a political prisoner was imprisoned for talking about his son’s condition.

As with most people, Iranians care more about enhancing the quality of their lives, their economic, legal, and social rights, than tough political posturing. They want a stronger riyal, lower unemployment, greater access to technology and to the world, the right to speak freely, protest peacefully, dissent without persecution, practice their religion, watch sports games, and to defend themselves in court. An Iran that honors the desires and the rights of its people –– globally-minded and peaceful people –– is essentially a safer global player both now and long-term.
Today’s deal is a victory for commitment to peace. The international community should now show the same support for improving the human rights and civil liberties of Iranians.

Firuzeh-Fix.jpg


 Firuzeh Mahmoudi
 Director
 

domenica 19 luglio 2015

AVAAZ e il cambiamento climatico

Ho ricevuto un aggiornamento dal team di AVAAZ che, oltre a chiedere sostegno economico per continuare a portare avanti le sue campagne, invita a riflettere e ad agire per fermare la catastrofe del cambiamento climatico.  Ecco cosa scrivono e gli articoli di riferimento che ci suggeriscono (*** l’animazione, offerta da Sky tg 24, che mostra la scomparsa dei ghiacci sull'Artico è, per così dire, agghiacciante) :


  " Alcuni mesi fa, uno scienziato è tornato nell’Oceano Artico per monitorare la fuoriuscita di pericolose bolle di metano. Le aveva già osservate tempo prima, a centinaia, un metro l’una, uscire dal mare e rilasciare un gas 50 volte più inquinante della CO2. Ma al suo ritorno è rimasto pietrificato: erano cresciute, erano di UN CHILOMETRO l’una. Centinaia di enormi colonne di gas.

Gli scienziati ci hanno avvisato da tempo, esistono “punti di non ritorno” causati dal surriscaldamento terrestre che fanno impazzire il Pianeta. Un altro esempio: più si sciolgono i ghiacci che riflettono il calore nello spazio, più la temperatura dell’oceano aumenta, facendo sciogliere ancora più ghiaccio in una spirale inarrestabile. Ma nel 2014 tutti gli indicatori climatici sono stati “anomali”. Ed è stato l’anno più caldo mai registrato nella storia.

Ma POSSIAMO fermare questa crisi, agendo subito e mobilitando l’intero Pianeta. Possiamo trasformare questo scenario da incubo nel migliore futuro possibile: pulito, verde, e in equilibrio con il Pianeta.

Mancano solo 5 mesi al Vertice di Parigi, dove si deciderà il destino di questa enorme battaglia contro il cambiamento climatico. 5 mesi per convincere i leader mondiali a sostenere il nostro piano e fargli mantenere le promesse. Siamo noi contro le multinazionali del petrolio e tutti quelli che dicono che niente può cambiare. [,,,]
iniziamo subito a convertire le nostre economie da petrolio e carbone a fonti di energia alternative.Possiamo farcela, ma dobbiamo concentrare ogni sforzo sul vertice di dicembre."

  Il piano del team AVAAZ procede secondo questi punti:
  1.  " Insistere dove già stiamo vincendo: il G7 si è appena impegnato a portare l’economia globale fuori dall’era dei combustibili fossili! Può essere la svolta decisiva e se riusciremo a convincere altri Paesi chiave nei prossimi mesi, a Parigi il pianeta intero si potrebbe impegnare per un futuro pulito al 100%!
  2. Una mobilitazione senza precedenti: la Marcia Globale per il Clima che la nostra comunità ha spinto con tutte le sue forze lo scorso settembre ha rivoluzionato il dibattito politico. Ora dobbiamo tornare in piazza, con numeri più grandi, e in ancora più città e paesi, proprio il giorno prima dell’arrivo a Parigi dei capi di Stato, per dimostrare che ovunque i cittadini chiedono che dal vertice esca un accordo storico per il clima.
  3. Pressione sulla Francia: il presidente francese François Hollande presiederà il vertice, una posizione importantissima. Serve che si batta per un risultato importante. Ha già incontrato il nostro team e ha promesso che si impegnerà in ogni modo. Ora dobbiamo assicurarci che non si tiri indietro quando le cose entreranno nel vivo.
  4. Un salto di qualità: la portata di questa crisi è tale che dobbiamo andare oltre una normale campagna. Servono azioni importanti, dirette e non violente che colpiscano l’immaginazione: dobbiamo far capire che questa cosa è urgente, e spingere le persone ad agire.
  5. Obiettivi chiari e precisi: persino di fronte a una catastrofe di proporzioni planetarie, 195 governi in una stanza possono rivelarsi semplicemente incompetenti. Dovremo sottolineare i punti imprescindibili dell’accordo e distinguerli dal rumore di fondo del dibattito politico, e focalizzare i media e i leader su di essi. Il nostro obiettivo principale è un impegno chiaro a un mondo senza più emissioni di CO2, alimentato al 100% da energie pulite. Questo sarà il punto di svolta che può cominciare ad indirizzare gli investimenti privati in massa sulle energie rinnovabili."
 
  

    "All’ultima conferenza sul clima, a Copenhagen nel 2009, abbiamo svolto un ruolo fondamentale nelle elezioni “verdi” in Germania e Giappone, nel cambiamento delle politiche in Brasile e nell’ottenere dai paesi ricchi la promessa di 100 miliardi di dollari all’anno di sostegno ai paesi in via di sviluppo per contrastare il cambiamento climatico. Nel 2009 eravamo solo 3 milioni e dopo Copenhagen capimmo che dovevamo essere molti di più per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Ora siamo più di 40 milioni, in continua crescita. 

Il cambiamento climatico è il problema globale “definitivo”, e richiede la cooperazione di tutti i governi del mondo. Con milioni di membri uniti da uno stesso ideale e provenienti da tutti i paesi del mondo, Avaaz potrebbe diventare lo strumento perfetto per quell’azione collettiva. È la nostra occasione per costruire un mondo come quello che vorremmo per i nostri figli. Diamoci da fare. "


“Il 2014? L’anno più caldo di sempre” (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/economia/14_dicembre_03/2014-l-anno-piu-caldo-sempre-2906fb92-7b22-11e4-825c-8af4d2bb568e.shtml

Artico, l’animazione che mostra la scomparsa dei ghiacci (Sky tg24)
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2015/01/22/glaciazione_artico_cambiamento_climatico_riscaldamento_globale.html

La sfida del clima. Da New York a Lima aspettando Parigi 2015 (Huffington Post Italia)
http://www.huffingtonpost.it/marica-di-pierri/clima-new-york-lima-parigi-2015_b_5905718.html

Sempre più caldo, i ghiacci del Polo Nord al minimo storico (National Geographic)
http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2012/08/30/news/i_ghiacci_del_polo_nord_sono_sempre_pi_sottili-1228538/

Ridurre a zero le emissioni entro il 2100, dice l’IPCC (Internazionale)
http://www.internazionale.it/storia/presentato-il-rapporto-sui-cambiamenti-climatici-dell-onu


martedì 5 maggio 2015

FIRMATE LA PETIZIONE! CONTRO L'AMIANTO, la fibra che uccide.

L'Italia è primo consumatore di amianto in Europa, secondo produttore dopo l'URSS. Chiedi trasparenza su dati, processi di controllo ambientale, sanitario e di smaltimento per i 30 milioni di tonnellate di amianto.

 
CONTRO LA FIBRA CHE UCCIDE


Quel lavoro in banca Angelo Manzoni lo aveva desiderato per tanto tempo. Non lontano da casa, in uno dei luoghi più belli d'Italia, affacciato sul lungolago di Lecco.
Eppure è proprio lì che Angelo, tenore dilettante, ha respirato la polvere che lo ha fatto ammalare di mesotelioma, il tumore maligno che colpisce chi inala le micidiali fibre d'amianto. Senza saperlo è stato esposto per anni, nel suo quotidiano giro di ronda da custode tra la soffitta e i sotterranei della centralissima Banca Popolare di Lecco. A provarlo un'ispezione dell'Asl, intervenuta solo dieci anni dopo la chiusura della banca per la denuncia dei familiari: ha rivelato come l'amianto in matrice friabile fosse onnipresente in quei locali. Angelo non potrà leggerla perché è scomparso il 20 gennaio, ma questa petizione è dedicata a lui e alle decine di migliaia di italiani che, a loro insaputa, sono esposti alla fibra killer e pagano carissimo questa forzata ignoranza.
Secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) ogni anno almeno 3000 italiani muoiono di mesotelioma pleurico e malattie asbesto-correlate, e più di mezzo milione di lavoratori dichiara di essere stato a contatto con la fibra. 
Il Ministero dell'ambiente, in collaborazione con Inail e Regioni, ha censito 38mila siti contaminati, di cui 35.521 ancora da bonificare. Mancano del tutto i dati della Calabria e quasi del tutto quelli siciliani, perché le due regioni si sono date un piano regionale amianto che ha permesso di avviare il censimento solo l'anno scorso. 
C'è bisogno di trasparenza sui dati e sui processi di controllo ambientale, sanitario e di smaltimento degli oltre 30 milioni di tonnellate di amianto nelle sue varie forme. 
Wired via Change.org

sabato 18 aprile 2015

Riconoscere la data del 3 ottobre quale "GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'ACCOGLIENZA" - aggiornamento

AGGIORNAMENTO SULLA PETIZIONE

La Camera ha accolto la nostra proposta. Ora manca il "sì" del Senato, coraggio!

Comitato 3 ottobre
Italia
15 apr 2015 — La Camera dei deputati ha approvato oggi la proposta di legge che istituisce la Giornata della memoria e della accoglienza.

L'approvazione della Camera conferma l'importanza di istituire una Giornata in memoria di tutte le vittime dell’immigrazione, come strumento per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla strage che avviene nel Mediterraneo e non solo, e per costruire una cultura di accoglienza per le persone che fuggono da guerre e miseria, cercando salvezza in Europa.

Dal 3 ottobre 2013 a oggi, in soli 560 giorni, sono morte almeno altre 5000 persone nel Mediterraneo. Questi numeri rappresentano ormai un bollettino di guerra che rischia di creare assuefazione e far pensare che si tratti di tragedie inevitabili.

Il Comitato Tre Ottobre continuerà a lavorare affinché questo non avvenga, ribadendo la necessità di dare alle persone in fuga delle alternative concrete alle pericolose traversate in mare.

Adesso la proposta di legge dovrà affrontare il voto del Senato e auspichiamo l'impegno di tutti per far sì che il 3 ottobre prossimo, secondo anniversario della strage di Lampedusa in cui persero la vita 368 persone, la nostra proposta sia legge dello Stato.

Perciò continuate a far girare e condividere, il vostro sostegno è fondamentale!

Grazie!

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mercoledì 15 aprile 2015

#maipiùDiaz FIRMA LA PETIZIONE!


Picchiati e seviziati. Costretti a strisciare per la caserma gridando "viva il Duce, viva Hitler". Dopo 14 anni, l'Europa ha condannato l'Italia perché a Genova fu tortura, e ora possiamo dire basta, #MaiPiùDiaz, firma subito:

FIRMA LA PETIZIONE













Cari avaaziani,

Li hanno picchiati, malmenati, costretti a strisciare per la caserma gridando "viva il Duce, viva Hitler". Con leragazze minacciate di stupro “Entro stasera con voi faremo come in Kosovo”.

La Corte Europea ha appena condannato l'Italia perché alla Scuola Diaz al G8 di Genova fu tortura, ma per l'assenza di una legge le forze dell'ordine colpevoli rimangono impunite.

I partiti di Governo ci dicono "l'approveremo entro pochi mesi" ma sono 14 anni che ce lo ripetono, ad ogni nuova vittima di violenza da parte delle forze dell'ordine.

È ora di dire basta. Mai più Diaz.

In questo momento il Senato è riunito per decidere se e quando mettere in calendario la legge contro la tortura. Firma subito, e raggiunte le 200mila firme, le faremo consegnare ai senatori chiave dalle vittime e dai loro familiari: non avranno il coraggio di guardarli in faccia e rimandare ancora:

https://secure.avaaz.org/it/italy_stop_police_torture_4_1/?bIbePbb&v=56909

“Il capo spinto nella tazza del water a Ester Percivati, lo strappo della mano di Giuseppe Azzolina, le ustioni multiple con sigaretta sul dorso del piede a Carlos Balado, picchiato ripetutamente sui genitali, il terribile pestaggio di Mohamed Tabbach, persona con arto artificiale, la sofferenza di Anna Kutschau che a causa della rottura dei denti e della frattura della mascella subita all’interno della scuola non è neppure in grado di deglutire”. 

Quasi si mise a piangere il Magistrato in aula leggendo la lista delle sevizie subite a Bolzaneto e alla Diaz.

Il testo in discussione al Senato non è perfetto ma è la possibilità che attendevamo da anni di inserire la parola 'tortura' nel nostro codice penale ponendo fine all'impunità delle forze dell'ordine colpevoli di violenze. Spetterà poi ai giudici applicarla, certo, ma nei casi delle violenze alla Diaz e a Bolzaneto avrebbe potuto aiutare le vittime ad avere giustizia. E dopo l'approvazione dovremo ancora lottare per nuove norme che obblighino l’identificativo per i poliziotti e l'estromissione di tutti i colpevoli dagli incarichi istituzionali.

Ma prima dobbiamo ottenere il sì del Senato. Da Amnesty International ad ARCI ad Antigone, tutte le maggiori associazioni che da anni si battono per questo dicono che sarà un passo storico. Finalmente la nostra occasione per dire "Mai più Diaz". Firma subito:

https://secure.avaaz.org/it/italy_stop_police_torture_4_1/?bIbePbb&v=56909
E' un 2015 incredibile per Avaaz in Italia. Abbiamo convinto Benetton a risarcire i familiari dei lavoratori del crollo del Rana Plaza, in Bangladesh, il Governo Italiano ad aprire una valutazione di impatto ambientale sulle trivellazioni nell'Adriatico, e solo pochi giorni fa abbiamo contribuito a salvare le Apuane dallo sfruttamento senza limiti da parte dei cavatori di marmo. Ora dobbiamo fare in modo che il 2015 sia anche l'anno in cui l'Italia finalmente si dota di una legge contro la tortura.

Con speranza e determinazione,

Luca, Francesco, Oli, Luis e tutto il team di Avaaz

Ulteriori informazioni

G8 Genova, Corte Strasburgo condanna l'Italia: "Alla Diaz fu tortura, ma colpevoli impuniti" (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/politica/2015/04/07/news/diaz_corte_strasburgo_condanna_l_italia_per_tortura-111347188/

Perché in Italia chi tortura, sia un agente o un privato cittadino, non può essere giudicato per tortura (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/cronache/15_aprile_07/perche-italia-chi-tortura-sia-agente-o-privato-cittadino-non-puo-essere-giudicato-tortura-bc932212-dd0d-11e4-9a2e-ffdad3b6d8a1.shtml

Promossi dal Viminale o riciclati come manager, le carriere miracolose dei poliziotti di Genova (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/politica/2015/04/09/news/promossi_dal_viminale_o_riciclati_come_manager_le_carriere_miracolose_dei_poliziotti_di_genova-111488412/?ref=HREC1-1

Luigi Manconi: Il reato di tortura? La politica è succube della polizia (Giornalettismo)
http://www.giornalettismo.com/archives/1779025/reato-tortura-g8-genova-politica-luigi-manconi-intervista/

Legge sul reato di tortura: dichiarazione di Amnesty International Italia sul secondo voto favorevole del parlamento (Amnesty International)
http://www.amnesty.it/Legge-reato-di-tortura-dichiarazione-su-secondo-voto-favorevole-del-parlamento

Ddl Tortura, via libera dalla Camera, il testo torna al Senato (Rai News)
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ddl-tortura-via-libera-della-Camera.-Il-testo-torna-al-Senato-76ed74ec-c5d7-4b14-bbce-9543c44c2086.html