Kim Addonizio dice nella sua "First Line is the Deepest" : "For I am a poet. And it is my job, my duty / to know wherein lies the beauty / of this degraded body." ("Perchè io sono un poeta. E il mio compito, il mio dovere,/ è scoprire dove si nasconde la bellezza/ di questo corpo offeso e corrotto").
"Cosa vogliono le donne?"
Voglio un vestito rosso:
Lo voglio leggero e dozzinale
lo voglio troppo stretto e indossarlo
finché qualcuno me lo strappa via.
Lo voglio smanicato e senza schiena,
quest'abito che nessuno debba indovinare
ciò che nasconde. Voglio passare giù
in strada oltre Thrifty e il ferramenta
con quelle chiavi in vetrina scintillanti
oltre i signori Wong che nel loro caffè
vendono ciambelle stantie, oltre i fratelli Guerra che scaricano maiali giù dal camion sul carrello issando sulle spalle i grugni lucidi.
Voglio camminare come fossi la sola donna
sulla terra e potessi avere la mia chance.
Voglio quel vestito rosso sconveniente.
Lo voglio per confermare
i vostri peggiori timori su di me,
per mostrarvi quanto poco m’importa di voi
o del resto, eccetto quel che voglio.
Quando lo troverò, toglierò quest’abito
dalla sua gruccia come se scegliessi un corpo
che mi trasporti in questo mondo, attraverso
i vagiti ed i gemiti d’amore,
e l’indosserò come ossa, come pelle,
sarà lo stramaledetto vestito
in cui mi seppelliranno.
Trad. G.Cerrai © 2006
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(From Tell Me by Kim Addonizio.
Copyright © 2000 by Kim Addonizio. Reprinted by
permission of BOA Editions, Ltd. All rights reserved)
Infine, nella traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan, sempre da Tell me:
"Per te"
Per te mi spoglio fino alla guaina
dei nervi.
Mi tolgo i gioielli e li appoggio sul comodino,
mi sgancio le costole, appoggio i polmoni ben stirati su una sedia.
Mi sciolgo come un farmaco nell’acqua, nel vino.
Mi rovescio senza macchiare, me ne vado senza sommuovere l’aria.
Lo faccio per amore. Per amore, scompaio.
Mi tolgo i gioielli e li appoggio sul comodino,
mi sgancio le costole, appoggio i polmoni ben stirati su una sedia.
Mi sciolgo come un farmaco nell’acqua, nel vino.
Mi rovescio senza macchiare, me ne vado senza sommuovere l’aria.
Lo faccio per amore. Per amore, scompaio.
Tell me (2000) è la sua terza raccolta di poesie, finalista al National Book Award, i testi spesso parlano direttamente al lettore/ascoltatore e narrano di coppie o rapporti tra persone destinati a finire male. Le sue raccolte più recenti sono What Is This Thing Called Love (2004) e Lucifer at the Starlite (2009), considerato da Sean Finney del San Francisco Magazine, una specie di spettacolo glam-rock molto coinvolgente. Oltre alle poesie è conosciuta per i suoi romanzi Little Beauties(2005), con molte voci narranti, e My Dreams Out in the Street (2007), una triste storia di dipendenza e violenza che si rifà ai suoi primi lavori. In un'intervista di Mag Gabbert (http://thecoachellareview.com/) ha dichiarato che le scrittura è per gli scrittori come un tatuaggio per il corpo: hanno entrambi a che fare con l'identità e mostrano chi sei almeno per un certo periodo di tempo.
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