Degas, La Tinozza(1886), Musée d'Orsay, Parigi. |
DEGAS by Roy Cameron
Every night he
wanders through
his beloved rain-polished
Paris,
its dim-lit
streets dangling
like strings of
smoky pearls
before his
tired old eyes.
People go about
their business,
unheeding, as
he shuffles past,
lost in his
labyrinth of despair,
unnoticed by a
world he once held
poised between
his fingertips.
Fingers that
could portray,
in pastel
shades,
a light that
could shimmer
and slide down
the soft moist backs
of his ladies
as they crouched
demurely,
obediently naked
before him.
But now his
hands no longer know them,
his light has
dimmed to where
no touch can
comfort him
and so he
chooses the ultimate
empty canvas of
annihilation.
Every night out
walking.
Tutte le notti
a vagare
nella sua amata Parigi lustra di pioggia,
con le strade scure che attraggono
come fili di perle di fumo
i suoi vecchi
occhi stanchi.
La gente in giro per i propri affari,
indifferente,
mentre lui rimescola il passato,
perso nel
suo labirinto di disperazione,
ignorato da un mondo
che un tempo
teneva appeso tra
le dita.
Dita che sapevano ritrarre,
con lumeggiature a pastello,
una luce che
vibrava
e scivolava lungo le morbide spalle umide
delle sue donne
mentre si accovacciavano contegnose
docilmente
nude davanti a lui.
Ma ora le sue mani
non le riconoscono,
la sua luce si
è oscurata fino al punto
che nessun
contatto può confortarlo
e così
sceglie l' ultima
tela vuota dell’ annientamento.
Tutte le notti in giro.
(trad dall'inglese di isabnic, 2016)
Degas, Donna al bagno, 1886 |
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