(da Ale racconta)
- ... nonno ancora caldo di là in camera; le zie e la nonna in salotto. Pianti, disperazione. Non era più giovane quando è morto, e da anni si sapeva che aveva ogni tanto modi da arteriosclerotico, ma era stato un padre esemplare e un modello di uomo affascinante per le figlie. Non a caso zia Tita non si è mai sposata. Sì, lui era un artista, un grande affabulatore. Bella voce, anche quando intonava qualche aria di opere italiane. Per la moglie, poi, era stato il primo e unico uomo della sua vita. Avevano vissuto come in simbiosi. Per quasi cinquant'anni, tutti i giorni. Giorno e notte. A parte quando lavorava, naturalmente. Poi, da quando erano in pensione sempre insieme, davvero. Quando vedevi arrivare lui, dopo un attimo compariva anche nonna. Magari accaldata e con il grembiule addosso. E' sempre stata brava a cucinare e le piace. Almeno così le avevo sentito dire tante volte. "Eh! come cucina Silvietta, nessun'altro." affermava nonno sorridendole pieno di complicità, quando portava qualcosa a tavola. Lui diceva che non s'erano mai coricati senza prima rappacificarsi. Eppure i motivi qualche volta ce n'erano stati. Pare che ci fossero una o più signore che lui andava a trovare con una certa regolarità. Ma la sera era sempre a casa puntuale e poi faceva sentire nonna come una regina: regali, qualche viaggetto, piccole tenerezze nei suoi confronti davanti a figlie e nipoti. Sempre. Mai uno screzio.
Beh, insomma, nonno ancora caldo di là in camera e dopo due ore nonna si acqueta, sta un po' zitta e poi fa: "Io la sera non cucino più."
E non l'ha più fatto.-
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