giovedì 17 gennaio 2013

RACCOLTA DIFFERENZIATA


Mi accade ogni volta che vado con il mio carico civile di vecchi giornali e cartacce, plastiche e vetri di vario tipo, il discreto sacchettino opaco dell’umido e infine il saccotto puzzolente che in trasparenza mostra poveri resti colorati senza etichetta,  il paria della raccolta: quello degli indifferenziati. I cassonetti bianchi, blu, verdi, di solito sono già pieni di rifiuti e si fa fatica a spingerne dentro di nuovi. E allora risento le voci di chi dice che la raccolta differenziata non funziona perché non ci sono i soldi, perché quelli che ci sono si sprecano, perché è una raccolta fasulla perché quando i camion della Nettezza Urbana passano uniscono di nuovo tutto quanto noi abbiamo separato, incuranti dei nostri sforzi, e che smaltiscono poi in discariche ormai allo stremo, ma no, non è questo che mi fa imbestialire. Quello che davvero non capisco è perché  buttare i giornali diligentemente raccolti  insieme alla busta di plastica che li contiene. Perché? Chi sono questi differenziatori indifferenti, miei vicini di casa? Cosa costerebbe in termini di tempo svuotare quella busta e buttarla nel cassonetto a lei destinato? A che ora li buttate - dico a voi, differenziatori indifferenti-  queste scatole di nuovi piccoli elettrodomestici ,  di carta sì le scatole, ma piene di fiocchetti di polistirolo, fogli di plastica etc etc? Perché non riesco mai a incontrarvi e a guardarvi fisso negli occhi? (gogo2013)

  

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