Mi accade ogni volta che vado con
il mio carico civile di vecchi giornali e cartacce, plastiche e vetri di vario
tipo, il discreto sacchettino opaco dell’umido e infine il saccotto puzzolente che
in trasparenza mostra poveri resti colorati senza etichetta, il paria della raccolta: quello degli
indifferenziati. I cassonetti bianchi, blu, verdi, di solito sono già pieni di
rifiuti e si fa fatica a spingerne dentro di nuovi. E allora risento le voci di
chi dice che la raccolta differenziata non funziona perché non ci sono i soldi,
perché quelli che ci sono si sprecano, perché è una raccolta fasulla perché quando
i camion della Nettezza Urbana passano uniscono di nuovo tutto quanto noi
abbiamo separato, incuranti dei nostri sforzi, e che smaltiscono poi in
discariche ormai allo stremo, ma no, non è questo che mi fa imbestialire. Quello
che davvero non capisco è perché buttare
i giornali diligentemente raccolti
insieme alla busta di plastica che li contiene. Perché? Chi sono questi
differenziatori indifferenti, miei vicini di casa? Cosa costerebbe in termini di
tempo svuotare quella busta e buttarla nel cassonetto a
lei destinato? A che
ora li buttate - dico a voi, differenziatori indifferenti- queste
scatole di nuovi piccoli elettrodomestici , di carta sì le scatole, ma piene di fiocchetti
di polistirolo, fogli di plastica etc etc? Perché non riesco mai a incontrarvi
e a guardarvi fisso negli occhi? (gogo2013)
Nessun commento:
Posta un commento