6. LA POESIA DELLA SOLITUDINE ANNOIATA
Autunno morbido e caldo (giallo, verde e screziato),
Le montagne ritte sotto voli di storni in formazione.
Ti si stringe la nebbia addosso
come sciarpa di nuvola gonfia.
(Nuoro 2006)
7.
Rileggere le parole
E risentire lo stesso sapore.
Mi voglio quasi un po’ più bene
A carezzare questi balbettii.
(Nov 2007)
8.
Io le cose sognate
me le porto sempre appresso.
In tasca, dentro la borsa o
nella custodia degli occhiali.
Non si sa mai:
potrebbero sempre tornar vere.
(2007)
Sono giunto a Joaquin Pasos "ascoltando" l'epitaffio di Ernesto Cardenal a lui dedicato.
RispondiEliminaHo tradotto due poesie di Pasos: quella che hai conosciuto in Linfoart, e GIORNO:
Per fare un giorno così pieno di radici
basta un albero.
Per immergerlo nel miele dorato e inebriante
è sufficiente un’ape.
Vengo accumulando pietre – se dovesse
mancarne una alla costruzione della torre –
e guardo più in là dei muratori, quando
fosse imminente la caduta della costruzione.
Per giustificare un nido intermedio al volo
basta un solo uccello,
per produrre un pesce
c’è abbastanza acqua, oggi.
Gran giorno di edifici e ponti assemblati,
di fecondo muggire di vacche
e segni di pioggia.
Giorno buio e luminoso che mi ricorda
il mio dovere di cantare.
Grazie per la tua attenzione.