Uff, mi si è rotto anche il Kobo! Si rompe tutto in questo
periodo! A dire il vero, anch’io mi sento a pezzi. J
Insomma, quello che volevo dire è che, mentre tento di
ripristinare app, di leggere e capire istruzioni, consultare aiuti vari on line
in attesa di comprarlo (il Kobo, l’e-reader), ho passato giorni a piangere la
perdita, forse irreparabile, di quei quaranta, cinquanta libri che avevo
scaricato, molti letti, qualcuno ancora non finito e altri- pochi- da iniziare.
Tutti amati.
Meno male che un giorno mi sono accorta della pila di libri
(cartacei) interrotti o abbandonati, o tra “le prossime letture” che stazionano
sul comodino accanto al letto.
Ieri ho finito di leggere le ultime pagine di uno di quelli.
Un autentico gioiellino, e riprenderlo ha voluto dire anche scorrerlo daccapo
dall’inizio, soffermarmi sulle parti che avevo sottolineato, rileggere la
prefazione dell’autore. Con grande piacere e curiosità.
L’idea del libro è quello di esplorare lo stretto rapporto
tra alcuni autori e i loro” giardini”, amati o perfino odiati, spazi naturali veri
e propri, giardini solitari, piante in vaso e così via, di quanto, insomma, il verde,
“la natura umanizzata”, delimitata e trasformata dagli esseri umani, abbia
contribuito al loro modo di pensare o sia stato fonte di consolazione,
ispirazione, meditazione e energia. Possiamo allora scoprire quanto la mancanza
di un giardino limitasse la produttività della Austen, o ritrovare l’amore
proustiano dei dettagli nella cura che lo scrittore prestava a un bonsai, o capire
il processo di crescita-decadenza e morte all’ombra di un grande albero come
Nietzsche, e ancora quale “verde” ci fu nella vita di Colette, di George Orwell
o Jean-Paul Sartre. Il giardino, dunque,
come “antidoto contro la distrazione” e quanto mai utile per noi oggi.
E Damon Young, filosofo e scrittore australiano, che
collabora con giornali, radio e televisioni, ce lo racconta in modo piacevole e
originale, con una prosa scorrevole, ma mai banale. Ottima la “bibliografia da
sfogliare” in fondo al volume, piena di spunti e suggerimenti.
Anche l’edizione italiana è gradevole e curata. Da segnalare.
(isabnic2018)
Damon Young, Filososofia in giardino, iacobellieditore,
2015; traduzione di Marina Vitale.
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