CROLLO DI IMPERO
Sopravvissuti
-quasi-
intatti alla notte
le occhiaie di nero
sentirsi davvero
da crollo di impero:
l’acre nell’aria a occludere crudele
le vie respiratorie
diaframma freddato
le fiamme a fanfara procedere ostinate
divampate impietose d’ogni punto cardinale
il tremare a tradimento della terra
la ferita roboante a sventrare fondamenta
lo sgomento delle viscere in fermento del suolo
e le armate dei barbari a corrompere il confine
lo spurgo straniero a singhiozzo d’eterna terza guerra
mondiale
li vedi rincasare
ultima corsa unica donna
bianca
nella calca meticcia direzione riposo Prenestina
la circolare carica di rughe stanche fibre spossate tessuti
neurali svuotati
di fine giornata lavorativa.
E. S. (2016)
CONSOLARE
Camminare per ore di via consolare
TUA
quotidiana consolazione
propulsivo procedere in preghiera
muso a terra mente attiva
di arterie a raggiera
stanotte Prenestina
9 km di Nomentana la tua mattina
sempre dritto di strada maestra
non puoi sbagliare
onorare
ogni crepa più lurida del terreno che senti di amare
imbruttire a brandelli ogni sguardo che intercetti
per errore
polpaccio tallone la leva vitale
la frequenza cardiaca che sale
il calore cinetico tuo unico abbraccio
Procrastinare
la prospettiva atroce minacciosa
di rincasare.
E.S. (2016)
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