giovedì 8 novembre 2012

I RACCONTI DEL PALAZZO SUL VIALE ALBERATO / SASA' 2


2. Riassunto della prima puntata:
Sasà è uno degli studenti fuorisede che abitano nel Palazzo sul Viale Alberato e vive con altri due ragazzi nell’appartamento al piano rialzato. La sua vita è simile a quella di tanti giovani della sua età oggi. Come tutti loro, usa quotidianamente le più moderne tecnologie e frequenta i social network.

Fu grazie a Facebook che conobbe Laura, la figlia più grande della Bellona.
 All’inizio - a dire il vero- non aveva capito che quella Laura C., che aveva chiesto la sua amicizia e che lui, come al solito, aveva accettato perché ‘Non si sa mai’,  era la stessa persona che abitava al primo piano, a pochi metri da casa sua, e che lui aveva già incrociato chissà quante volte quando entrava o usciva dal palazzo. Anzi, ora a pensarci proprio bene, ultimamente gli era parso di notare, con la coda dell’occhio, un certo cambiamento in quella ragazzina -una bambina fino a poco tempo prima che gli era capitato di incontrare quando tornava da scuola con lo zaino. Ora poi, dopo l’estate, oltre a essere molto abbronzata, e anche più bionda e più alta, aveva  perfino cominciato a sfoggiare, con aria compiaciuta, dei seni che rischiavano quasi di schizzarle fuori dalla canottiera. Ma tutto, comunque, al momento, era rimasto come un’immagine appena captata nello sfondo.
Laura C. aveva, poi, caricato negli ultimi giorni due o tre post con cagnolini e cuoricini (sempre gli stessi) che probabilmente miravano a suscitare tenerezza e simpatia, ma che Sasà non aveva quasi visto,  esaltato, com’ era da un paio di mesi, a cercare i nuovi post quotidiani di Linda Tamarinda (una dei suoi 384 amici) che, sotto un sorriso un po’ fisso, esibiva un paio di tette che sembravano due palloni e ti facevano cominciare bene la giornata.  Quando Laura C., infine, aveva caricato una foto che la ritraeva al mare con le amiche, sorridente e luminosa, Sasà non era riuscito a far finta di niente con buona pace, quel giorno,  di Linda Tamarinda. L’aveva riconosciuta e si era chiesto come mai lei sapesse chi era Salvo Arcuri (il suo nome vero, che compariva come account accanto agli elenchi di tutte le cose, film e persone che amava)  e si era anche domandato se lo avesse riconosciuto subito in quel ritratto astuto, preso di spalle e mezzo profilo. Cliccò subito Mi piace sotto la foto di lei, ma non seppe proprio cosa scrivere. ‘Vediamo un po’ che succede’, pensò.
Laura C caricò subito un’altra foto: figura intera, questa volta, con un piccolo due pezzi che sembrava quello dell’anno prima e stava lì per grazia diddìo. Gliel’ aveva scattata la sorella un giorno in cui pensavano, per gioco, di preparare un book con le proprie immagini. Laura, in quella foto, era sola, con l’azzurra distesa del mare come sfondo; guardava in macchina e sembrava fissare proprio lui. Sasà, questa volta, andò a leggere il profilo della ragazza, cliccò diligentemente Mi piace sotto la foto e poi aspettò semplicemente di incontrarla sulle scale.
 Il giorno dopo, eccola lì. Lui la salutò, le confermò che quella foto gli era proprio piaciuta e le chiese goffamente informazioni sul luogo delle sue vacanze. Comunque, ormai era andata. La ragazzina era proprio bella e sembrava quasi ringraziarlo di aver colto l’ opportunità di presentarsi e farsi conoscere. Sasà si era sentito leggero leggero e pieno di aspettative.
Anche Laura fu felice e soddisfatta che tutto fosse successo più o meno come si era immaginata; cercò di essere meno impacciata possibile, notò che lui era poco più alto di lei e che aveva alle braccia un paio di tatuaggi, ma che non si capiva bene cosa fossero perché dalle maniche della t-shirt sbucavano solo gli ultimi intrecci di un disegno molto complicato. Lui era grande e da subito Laura si sentì una vera donna tra le sue braccia. Sì, perché la cosa tra loro due, infatti, si sviluppò molto velocemente.
 Laura frequentava il secondo anno del liceo, e questa – lo sentì chiaramente- poteva essere la sua prima storia importante.  (isabnic2012)
-CONTINUA_

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