lunedì 26 luglio 2021

MATTATOIO 5 di Kurt Vonnegut (Gogo)

 Appunti su una rilettura di "Mattatoio 5"(1966) di Kurt Vonnegut, tradotto da Luigi Brioschi per Feltrinelli, 2007


Mi ha sempre colpito il tono allegro e leggero- fino a infastidirti!- alternato alle frasi di saggezza dell'accettazione: "Così va la vita!" ovvero: più le cose sono orribili, più si accetta e si va avanti, o meglio cambia il tempo, cambia lo spazio ma sempre serenamente, senza farsi coinvolgere più di tanto. Almeno apparentemente.

 Billy Pilgrim, pellegrino del tempo e dello spazio, transita tra avventure, incontri e scontri fisici, incidenti mortali e malattie grazie al suo approccio vitale e ironico-distaccato. Sì, perché essere un buffone, un clown ti rende in un certo modo libero, anche se non felice. In fondo la felicità esiste soltanto nel modo tralfamadoriano di intenderla: c'è quando non c'è morte, quando non c'è paura.

Mancano nel racconto i sentimenti profondi, le grandi emozioni. Solo anestetizzandoli si può continuare a vivere dopo aver osservato da prigioniero dei nazisti la distruzione di Dresda. Quello che rimane sempre solido è il senso di orrore nei confronti della guerra e di odio e disprezzo verso chi la pratica o ne ha fatto il proprio dio.


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