Inno alle
amanti
che l’hanno
vista lunga!
Che annegano
mollemente
in vasche
profumate,
che si
depilano con costanza,
che
preparano la cena una tantum,
che si
ammalano e sono tanto belle -
anche con
il viso smunto e appena ravviate.
Inno alle
amanti
che già
sapevano
di non
reggere all’usura quotidiana,
che già
sapevano di dover perdonare ogni tanto,
che
previdenti non dispersero il loro tempo,
che meno
generose si dettero senza chieder nulla in cambio.
Inno alle
amanti
per le
quali tutto è un dono,
che possono
sorprendersi ancora,
che possono
sbadigliare sonoramente
(al massimo
si allontana offeso il gatto),
che possono
decidere di non mangiare,
di passare
un giorno a letto, di piangere
e non farlo
vedere.
Inno alle
amanti
segrete,
ufficiali, saltuarie, immaginate,
virtuali,
eteree, chiattone, ma leggiadre e serene,
con voci
sempre dolci e mai arrochite,
con mani
curate, sguardi lontani e orecchie ben disposte,
e tanto tanto tempo a disposizione
(I.B.2014)
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