sabato 4 aprile 2020

UNA RECENSIONE FACILE di gogo


Ho appena finito di leggere un libro inutile, ma con una qualche pretesa: scritto in un buon italiano, ma ridondante, stracarico com'è di immagini e metafore più o meno naturalistiche.
 Esagerato nell'ardua impresa di raccontare il desiderio e il sesso, è molto scarso nel presentare i due personaggi principali, narrati soltanto all'interno della loro attrazione. Questo gioco a due tra una Madame Bovary senese e un "fantino troppo alto per vincere il Palio" -e in preda a una crisi di identità- cancella il resto della loro vita. Un 'Né con me, né senza di me' alla Truffaut scandisce i capitoletti dai titoli molto costruiti e preziosi.
Il tono è quello di una fiaba, di una storia medievaleggiante -nonostante i messaggi via smartphone che interrompono le notti  dei due eroi- anche grazie all'ambientazione: Siena e dintorni, castelli e macchie da attraversare al galoppo o a piedi in preda alla passione- con descrizioni dal sapore vago di promozione turistica. 
Quando, dopo un'ottantina di pagine, ritroviamo in Puglia -guarda caso nel leccese- lei, architetto, a seguire un lavoro che porta avanti con poco impegno (d'altronde nelle pagine precedenti eravamo stati lasciati all'oscuro di tale attività) e lui, ospite di un amico, senza lavoro e in grande crisi economica ed esistenziale, non c'è  sviluppo di tanto  materiale, la storia non decolla. Viene, piuttosto, per grazia di qualche divinità superiore, troncata rapidamente da un finale che risolve vari problemi: alla scrittrice, ai due protagonisti e soprattutto al lettore.

Post Scriptum
perché ho letto questo libro? 
Mi è stato regalato con affetto e complicità, e io avevo bisogno di un qualcosa che non mi facesse pensare e mi aiutasse a dormire. Purtroppo non è stata una buona idea, ma almeno erano solo un centinaio di pagine!

lunedì 30 marzo 2020

UNA GENERAZIONE FORTUNATA di Ghisi Grutter, a cura di Isabnic


“UNA GENERAZIONE FORTUNATA” di Ghisi Grutter,
 ed. TIMIA 2020
www.timiaedizioni.it 

Conosco Ghisi da molto tempo e quando un anno fa mi ha parlato del suo progetto, cioè pubblicare un’ autobiografia, mi sono subito detta: “Ecco fatto! Ci siamo invecchiate!” e ho pensato a un lungo elenco di rimpianti, perdite, nostalgia di un periodo irripetibile e così via, ma avrei dovuto capirlo dal titolo scelto già dalle prime stesure – “Una generazione fortunata”- che si trattava di qualcos’altro e che le memorie di questa ragazza perbene ma insofferente alle costrizioni, quasi una metafora dei cambiamenti del nostro paese, ci venivano offerte per riflettere su un tempo condiviso, quello di noi nati intorno agli anni cinquanta.

Gli appunti che Ghisi ha preso negli anni e che ora ha deciso di articolare, montare come uno dei tanti film visti con ritmo quasi quotidiano, sono sequenze, digressioni, aneddoti raccontati con lo stesso tono divertente, ironico e auto-ironico delle sue lunghe telefonate o delle chiacchiere a fine cena. Una ‘raccontatrice’ nata, anche grazie alla sua bella voce.

Non c’è mai noia nel leggere le pagine dedicate ai suoi ricordi familiari e alle prime ribellioni, allo sviluppo delle sue passioni – architettura, cinema, musica, ai suoi amori, alle difficoltà  di una giovane donna in un mondo ancora molto maschile. Oppure, ai racconti degli spostamenti in treno da una parte all’altra del paese, tra seminari, conferenze, inviti in isole ancora poco frequentate, belle case e cene prelibate, in una bulimia di incontri e progetti, mentre i tempi e le relazioni personali stavano cambiando. Sfide degli anni ottanta, tentativi di normalità in quelli seguenti. C’è sempre, comunque, un guizzo, una battuta, una capriola che sembra capovolgere quello che fino ad allora ci era sembrato il punto della situazione.

 Avventure e disavventure mirabolanti- almeno per una stanziale incallita come me- raccontati con toni che mi hanno fatto ricordare Moll Flanders, l’eroina di De Foe, a cui tutto accade. Tutto ruota intorno a lei, incontri, abbandoni, nuove passioni e nuove sfide che, con un misto di curiosità, ambizione, spirito di competizione e concretezza, lei riesce a governare, perfino confessando la propria fragilità, fino a una sorta di pacificazione e accettazione della vita come è.

Qualche volta di Moll Flanders il lettore dubita della veridicità delle sue avventure, che in realtà dovrebbero essere – per scelta dello scrittore una sorta di confessione per ottenere il perdono divino e per essere di ammonimento per gli altri. “Una generazione fortunata” di Ghisi Grutter non vuole essere una confessione, ma è un racconto  personale, a volte sorprendente. Certo, viene da chiedersi: ma come avrà fatto a fare tutte quelle cose? Ma sarà davvero andata in quel modo?
Come dice l’Autrice: “ Io -questa storia- l’ho vissuta così!”

Ghisi Grutter,
UNA GENERAZIONE FORTUNATA (2020)

www.timiaedizioni.it
e book  euro 7,oo   
edizione cartacea euro18,00