sabato 29 giugno 2013

CONVALESCENZA di Ibis Kan

CONVALESCENZA                                                             



Rabbia e pena.
( avrei voglia di picchiarla, di sbugiardarla)
Lo stomaco che si contrae,
le labbra che si induriscono,
le spalle giù come di juta.
Da un pezzo le parole si sono seccate.
E’ un dente già tolto,
il buco nero che rimane
e non duole più.

Non cancello
(è impossibile: gli occhi vedono),
ma con solerzia copro con garza che deforma la visione,
la rende meno credibile e meno dolorosa.
Non il tormento acuminato del tradimento ormai,
ma quello della piatta delusione reiterata,
come sabbia in bocca.
Misera pantomima, la sua.
Affermazione di libertà già concessa.
Segreto che miseramente
vuole essere udito per esistere.
E' lei che torna in gabbia
e si affanna a mostrare tentativi di fuga.

Ora non bisogna vedere più.
Restringere il campo, oscurare i lati inquietanti,
non farmi distrarre da inutili occultamenti
e furtive manovre.
Dormire i miei sonni e di giorno

guardare il mondo. 

(ibis kan 2013)

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